Il gruppo Fratelli d’Italia Puglia: “Non deve spaventare”. La replica del vice presidente del M5S, Mario Turco: “Colpo di mano delle destre per spaccare in due l’Italia e abbandonare il Mezzogiorno ad un destino minore”
E’ in discussione al Senato, nella giornata di oggi, 16 gennaio, il Ddl Calderoli per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario.
“L’Autonomia è una grande sfida – è la dichiarazione congiunta del gruppo regionale della Puglia di Fratelli d’Italia – perché impone alle Regioni di aumentare la loro responsabilità di spesa, ma contemporaneamente il Governo sta procedendo attraverso gli accordi di coesione e gli interventi previsti nel PNRR a rafforzare le infrastrutture e i servizi al Sud. Perciò, quando tutti gli interventi saranno realizzati le Regioni meridionali non saranno più quelle di oggi, ma avranno un nuovo patrimonio infrastrutturale, ma soprattutto un rafforzamento della gamma dei servizi al cittadino, che andranno a colmare il gap fra Nord e Sud”.
“Per questo l’Autonomia non deve spaventare – affermano – ma deve diventare un atto di responsabilità per programmare e spendere meglio le risorse in un’ottica di efficienza ed efficacia della spesa. Esattamente il contrario di quello che è stato fatto in questi anni.”
“Ci troviamo davanti a un colpo di mano inaudito delle destre che, con questo atto, vogliono tranciare di netto il Paese abbandonando definitivamente il Mezzogiorno a un destino minore – la replica del senatore e vice presidente del M5S, Mario Turco – Si tratta di un vero e proprio attacco all’unità nazionale e ai criteri di solidarietà e sussidiarietà che ispirarono la nascita della Repubblica. Il Sud deve presentarsi coeso dinnanzi a un Governo che, con il suo endorsement, rischia di trasformare i territori più poveri e in emergenza sociale, in veri e propri “satelliti” delle Regioni più ricche e sviluppate del Nord del Paese. Per quanto riguarda i Lep (Livelli essenziali delle prestazioni), chi sostiene l’autonomia parla di prestazioni al minimo sindacale, ma per noi questa è pura follia”.
“Stando ai dati diffusi dalla fondazione Gimbe – spiega Turco – nel 2021 la mobilità sanitaria interregionale in Italia ha raggiunto un valore di 4,25 miliardi di euro, con un +27% rispetto all’anno precedente. Questa “migrazione”, ovviamente, avviene perlopiù a carico dei residenti di Puglia, Campania, Calabria, Sicilia, Lazio e Abruzzo verso le Regioni del Nord. Si tratta di un fenomeno che, da sé, offre la cartina al tornasole del gap infrastrutturale che andrebbe ad acuirsi laddove il centrodestra riuscisse nel suo intento di riformare i pesi degli enti territoriali”.
“Come M5S – conclude il senatore pentastellato – continueremo a combattere il Ddl Calderoli sull’autonomia differenziata, in quanto non possiamo permettere che si accentui la frattura fra Nord e Sud Italia, con particolare riguardo alla materia sanitaria e non solo. Per tutte queste ragioni chiediamo al Parlamento di sospendere l’intero progetto “Spacca Italia”». Lo afferma in un comunicato stampa il Sen. Mario Turco, Vicepresidente del MoVimento 5 Stelle”.