“Se non verranno ritirati i licenziamenti, chiediamo al Governo un decreto legge che annulli il termine dei 75 giorni, visto che mancano i presupposti minimi”
“Oggi siamo qui per interrompere un’azione distruttiva che va avanti da oltre 10 anni. Gli ultimi incontri al Mimit, iniziati il 17 ottobre, non sono serviti a sbloccare la situazione di Berco e l’avvio della procedura di licenziamento per 480 lavoratori a Copparo. Oggi è una grande giornata di lotta, con uno sciopero dei metalmeccanici qui a Copparo, come non accadeva da oltre 40 anni. Siamo qui per dire basta, Berco questa volta non la passerà liscia”. Così il Segretario generale Uilm, Rocco Palombella.
“Si sta portando alla chiusura un’azienda presente sul territorio da oltre 100 anni e che rappresenta la più grande realtà produttiva metalmeccanica del ferrarese. Dal 2013, l’organico è sceso da 2.800 a 1.200 dipendenti. L’ultimo accordo del 2013 non è servito a nulla. È mancata la volontà di Thyssen di fare investimenti nelle fabbriche di Copparo e Castelfranco Veneto, dopo la chiusura di Torino e Imola,” aggiunge Palombella.
“Non accetteremo una trattativa con una procedura di licenziamento già avviata per 480 lavoratori e l’annuncio di altri 70 a Castelfranco Veneto. Ci restano 50 giorni per evitare il disastro e salvaguardare le famiglie coinvolte.
Chiediamo al Ministro Urso di bloccare una procedura illegittima, ci sono ancora tutti gli ammortizzatori sociali da utilizzare, non c’è un piano industriale, non sono stati rispettati gli impegni. Se il 14 la Thyssen non ritirerà i licenziamenti, chiediamo al Governo un decreto legge che annulli il termine dei 75 giorni, visto che mancano i presupposti minimi, e di far diventare l’accordo sindacale indispensabile per procedere”, conclude Palombella.