Sei lavoratori subiranno una riduzione drastica dell’orario lavorativo e degli stipendi, con gravi conseguenze sulla sicurezza delle aziende presenti nell’incubatore. La denuncia di Fp Cgil e Filcams Cgil
Dal 1° febbraio, sei lavoratori del Consorzio Asi di Taranto subiranno una significativa riduzione del monte ore e degli stipendi. La denuncia arriva dai sindacati Fp Cgil e Filcams Cgil, che hanno già manifestato la loro opposizione durante un recente incontro presso l’Arpal.
La vicenda riguarda il servizio di pulizia e portierato presso l’incubatore Asi di Taranto, struttura che ospita numerose imprese nei capannoni ex Cisi. La nuova manifestazione d’interesse prevede non solo un cambio di contratto nazionale – dal più vantaggioso contratto delle cooperative sociali a quello multiservizi – ma anche una drastica riduzione dell’orario lavorativo da 35-36 ore a sole 25 ore settimanali.
“È una situazione incomprensibile per una committenza pubblica – dichiarano Mimmo Sardelli e Paola Fresi, segretari generali di Fp Cgil e Filcams Cgil – Nonostante la clausola sociale, si stanno abbassando i parametri contrattuali di lavoratori storici che hanno sempre garantito servizi essenziali.”
Le conseguenze non si limiteranno solo al personale. I tagli comporteranno una significativa riduzione dei servizi di sicurezza: verrà eliminata la guardiania notturna nei weekend e nei giorni festivi, e sarà ridotto il controllo dell’area perimetrale dell’incubatore. Una decisione che, secondo i sindacati, metterà a rischio la sicurezza delle aziende presenti nel complesso, che pagano “canoni di locazione significativi”.
Il Consorzio Asi, partecipato da Provincia e Comuni di Taranto, Statte e Massafra, e camera di commercio di Taranto, è ora chiamato a rivedere questa decisione. I sindacati hanno lanciato un appello anche alle aziende presenti nell’area, invitandole a reagire di fronte alla rimodulazione di un servizio che così com’è fa male a tutti.