“Al Governo continuiamo a chiedere che un asset strategico non può non prevedere lo Stato, come presenza vigile e come garante degli interessi dei lavoratori e del contesto. Per quel che concerne le bonifiche, bisogna rifinanziare le operazioni e proseguire nel lavoro avviato”
“La corsa, ormai a due, per Acciaierie d’Italia sembra aver già scritto sopra il nome del nuovo gestore dell’acciaieria. Se Baku Steel è in pole position, possiamo solo limitarci a dire che più che il contenitore conta il contenuto, la proposta industriale e come questa sarà in grado di soddisfare tutti gli elementi che noi abbiamo posto come pregiudiziali: il mantenimento dell’occupazione ed un percorso credibile su decarbonizzazione e investimenti ambientali.” Lo affermano in una nota Francesco Rizzo e Sasha Colautti dell’esecutivo Nazionale Usb.
“Per quel che concerne la forza lavoro, ci teniamo a ribadire che tutti i lavoratori dovranno essere salvaguardati, i dipendenti diretti, così come quelli dell’appalto e i circa 1700, tra Taranto e Genova, cassintegrati Ilva in Amministrazione Straordinaria, che era previsto rientrassero nel circuito produttivo entro il 2025, ma dei quali non si parla affatto. – Sottolineano – Usb non farà sconti a nessuno se si pensa che, a pagare per le mancanze della politica, dovranno essere i lavoratori. Per questo, le garanzie che si prospettano non devono assolutamente essere a termine.
Inoltre, non possiamo non esprimere preoccupazione per le voci che circolano a proposito dell’offerta di Baku Steel che sembra fermarsi sul miliardo, quando il minimo di gara era stato fissato a quasi il doppio, 1,8 mld.
Al Governo continuiamo a chiedere che un asset strategico però non può non prevedere lo Stato, come presenza vigile e come garante degli interessi dei lavoratori e del contesto. Bene che il Governo ascolti anche le nostre proposte sulla gestione del problema occupazionale, con strumenti pensati ad hoc, quindi cuciti sulle particolari esigenze, e prevedendo l’incentivo all’esodo, il riconoscimento del lavoro usurante/amianto specifico per il siderurgico. – Concludono Rizzo e Colautti – Per quel che concerne le bonifiche, bisogna rifinanziare le operazioni e proseguire nel lavoro avviato”.