Il segretario generale Francesco Brigati lancia un appello per salvaguardare lo stabilimento di Grottaglie: “Necessario un tavolo tecnico per il futuro del settore”
Il futuro dell’aerospazio italiano non può essere lasciato nelle mani di un singolo amministratore delegato. È questo il messaggio chiaro lanciato da Francesco Brigati, segretario generale Fiom-Cgil Taranto, durante il Consiglio comunale di Grottaglie dello scorso 21 febbraio, dedicato alla vertenza del sito Leonardo.
L’intervento di Brigati arriva in risposta alle recenti dichiarazioni dell’ad Roberto Cingolani sulla ricerca di un coinvestitore per il riassetto delle attività di produzione di Aerostrutture. “Come Paese non riusciamo a sviluppare politiche industriali efficaci nel settore aerospaziale”, ha sottolineato Brigati, evidenziando la necessità di investire in tecnologie innovative come i velivoli a propulsione a idrogeno ed elettrici, con una programmazione ventennale.
Il sindacalista ha ricordato come sia stata proprio la lotta sindacale a scongiurare la chiusura dello stabilimento durante la procedura di cassa integrazione. “I lavoratori non vogliono cedere pezzi di sovranità rispetto a un territorio e a delle professionalità costruite negli anni”, ha affermato.
Con previsioni di forte crescita per il settore dell’aeronautica civile, la Fiom chiede l’apertura di un tavolo tecnico governativo per elaborare un piano nazionale sull’aerospazio, con particolare attenzione alla divisione Aerostrutture di Grottaglie. Lo stabilimento pugliese, che occupa oltre 5.000 lavoratori, rappresenta un asset strategico per il Mezzogiorno.
Secondo Brigati, la soluzione non può essere lo scorporo della Divisione, ma al contrario, considerati i ricavi 2024 di 17,8 miliardi e gli importanti ordini previsti, è fondamentale mantenere la divisione Aerostrutture all’interno della one company, cercando soluzioni interne per superare la monocommittenza.