venerdì 2 Maggio 25

Ex Ilva, Legambiente: “No a finta decarbonizzazione e stop tagli alle bonifiche”

L’associazione ambientalista critica la gestione della vendita dello stabilimento e le nuove norme sulla valutazione sanitaria. Forte preoccupazione per il possibile mantenimento di altiforni e cokerie

Legambiente alza la voce sulla vendita dell’ex Ilva e chiede al Governo “massima trasparenza” sui termini delle tre offerte presentate, con particolare attenzione a quella degli azeri di Baku Steel, ora in fase di trattativa esclusiva. “I cittadini di Taranto hanno il diritto di sapere se è stata data priorità alla tutela della salute e dell’ambiente o se ha prevalso solo l’aspetto economico”, dichiara Lunetta Franco, presidente di Legambiente Taranto, che esprime forte preoccupazione per le indiscrezioni sulla possibile permanenza di un altoforno e delle “più vecchie cokerie d’Europa”.

L’associazione ambientalista critica duramente anche la decisione di sottrarre 400 milioni di euro dai fondi per le bonifiche per sostenere Acciaierie d’Italia in As. “È una vergogna”, tuona Franco, definendo “ridicoli e insufficienti” i nuovi stanziamenti previsti per il 2027 e 2028.

Particolare disappunto viene espresso per le nuove norme sulla valutazione dell’impatto sanitario, definite “un pericoloso passo indietro”. Secondo Legambiente, i parametri utilizzati sono obsoleti e non tengono conto delle più recenti indicazioni dell’Oms sulla qualità dell’aria.

“È gravissimo – conclude Franco – che il parere dell’Istituto Superiore di Sanità non sia vincolante e che vengano esclusi dai processi valutativi sia la Regione che l’Arpa Puglia, che ha una consolidata esperienza in materia di valutazioni preventive di impatto sanitario”.

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