di Angelo Nasuto
Partita ufficialmente la campagna elettorale a Massafra. Aspettando Godot, pardon la sinistra, il dato che emerge riguarda la ridefinizione delle alleanze all’interno degli schieramenti storici
Ormai il dado è tratto: a Massafra è partita la campagna elettorale con la presentazione di due candidati sindaci appoggiati da coalizioni simili e contigue. Sabato si è presentata Giancarla Zaccaro, la candidata scelta da un raggruppamento di liste civiche a cui va aggiunto l’UDC. Ieri, domenica, si è tenuta l’ufficiale “discesa in campo” di Emanuele Fisicaro, il competitor per la carica di primo cittadino, sostenuto dai partiti di centrodestra.
Un centrodestra che secondo le acclarate sigle e nomenclature resta unito con Forza Italia, Fratelli d’Italia, Democrazia Cristiana e una lista civica legata all’idee politiche della Lega. Ma in sostanza è avvenuto che il centrodestra massafrese si rituffa nell’agone elettorale con una divisione, al di là che questa possa essere netta. Ad incidere su questo c’è la posizione dell’UDC, storicamente sempre legato ai forzisti che stavolta è assente nella classica alleanza. Inoltre si sa che il gruppo della candidata Zaccaro è nato da una rottura di alcuni esponenti usciti dai due partiti più importanti. I quali esponenti si sono poi ritrovati insieme, in un neonato accordo di centro, ribattezzato dei moderati, fortemente convinti sulla selezione della migliore figura che possa rappresentare Massafra a Palazzo di Città. Si capisce allora che la rottura è avvenuta sulla scelta del candidato sindaco.
La serata di sabato presso il teatro comunale con Giancarla Zaccaro si è animata sul fatto che la sua candidatura a sindaco è stata voluta dal popolo, dalla cosiddetta base, su una proposta che veniva da tempo dal suo partito di riferimento (FdI) insieme ad altri nomi. “Ma me lo hanno chiesto anche i miei amici colleghi – ha confermato – e sono stata coraggiosa io ad accogliere questa ferma volontà”; ed infatti sono saliti sul palco i vari esponenti politici Raffaele Gentile, Nino Castiglia, Alessandro Albanese, Maurizio Ludovico e Antonio Cerbino.
Le priorità sono tante per l’ex consigliera: in primis c’è la considerazione per l’imprenditoria del territorio, per darle slancio, e attenzione per i servizi sociali, dando spazio all’inclusività. E non tradire l’importanza della storia e delle tradizioni della città, a partire dal Carnevale. Ma come tenere insieme tanti esponenti politici di esperienza? “Utilizzerò le mie capacità di ascolto e di coordinamento – ha concluso sicura – per tenere insieme la coalizione, stando lì a far capire a tutti i ruoli affidati alle persone giuste e competenti”. Il chiarimento sulle liste che la appoggiano arriverà presto, ma è chiaro che oltre all’UDC sono attese la liste civiche Futura, i Moderati, lista Zaccaro e forse il Movimento centrista Schittulli.
Per l’evento del centrodestra con la figura di Emanuele Fisicaro invece è stata riempita la sala San Paolo della parrocchia del Sacro Cuore, dove seduti al tavolo con il candidato sindaco era presenti Teresa Errico per la Democrazia Cristiana, Saverio Ramunno neo commissario cittadino FdI, Antonio Viesti segretario di Forza Italia, ed il giovane Gerardo Potenza per la lista Prima Massafra. Ciascuno di loro ha parlato al pubblico a sostegno del competitor principale, che nel suo discorso si è soffermato sull’importanza di dare prospettive future per giovani e giovanissimi: “il bravo politico – ha dichiarato – guarda le prossime generazioni e deve pensare a creare le condizioni di vita giuste per chi è nato da poco, affinché non sia costretto a scappare da questa città”.
L’ex finanziere, sicuramente estraneo alle beghe di partito nate per la scelta della miglior figura da proporre, ha più volte affermato di voler scrivere il programma con la gente e ha risposto signorilmente agli attacchi di chi lo accusa di essere distante da questo territorio e di conoscerlo poco: “posso assicurare che io sono residente a Massafra da più di trent’anni e credo di conoscere le parti più intime di questa comunità, che incontro spesso quando non lavoro”. E ha ricordato di avere avuto già responsabilità istituzionali negli impieghi lavorativi, visto il suo curriculum.