Firmato questa mattina in Prefettura il documento programmatico frutto di un percorso partecipativo guidato dal Dipartimento Jonico
È stata consegnata questa mattina in Prefettura la “Carta del Mar Piccolo”, un importante documento programmatico che segna un nuovo capitolo nella gestione e valorizzazione di uno dei più preziosi ecosistemi del territorio tarantino. Il commissario straordinario per le bonifiche, Vito Felice Uricchio, ha ricevuto il documento alla presenza delle autorità accademiche e dei rappresentanti della società civile.
La Carta, frutto di un intenso percorso partecipativo promosso dal Dipartimento Jonico dell’Università di Bari, rappresenta un vero e proprio patto territoriale che definisce sette principi ispiratori e diverse priorità di intervento. Tra queste, spiccano la bonifica e la qualità ecologica delle acque, la tutela della biodiversità, la rigenerazione delle aree costiere e le pratiche produttive sostenibili.
“Accolgo con particolare interesse questo documento che rappresenta un segnale forte di responsabilità condivisa”, ha dichiarato il commissario Uricchio, sottolineando come la Carta costituirà un riferimento strategico per gli interventi futuri sul Mar Piccolo.
Il professor Paolo Pardolesi, direttore del Dipartimento Jonico, ha evidenziato l’importanza dell’iniziativa nel quadro dell’impegno dell’università verso l’innovazione sostenibile: “Il nostro obiettivo è trasformare il Dipartimento in un vero e proprio hub culturale, capace di connettere accademia, creatività e imprenditorialità”.
I referenti scientifici del progetto, i professori Maria Casola e Nicola Fortunato, hanno sottolineato la natura partecipativa del processo che ha portato alla stesura della Carta, emersa da quattro incontri pubblici tenutisi tra giugno e novembre. “Non si tratta di un semplice documento tecnico”, ha precisato la professoressa Casola, “ma del risultato di un processo di ascolto e confronto con la comunità”.
Particolare attenzione è stata dedicata alla valorizzazione delle attività tradizionali come la mitilicoltura e alla promozione di un turismo sostenibile, elementi considerati fondamentali per preservare l’identità culturale del territorio e garantirne lo sviluppo futuro.