Accesso alla lettura per ragazzi in Puglia, Taranto e Foggia le città con la percentuale più bassa di biblioteche attive
Nel dubbio, vai in biblioteca. Se solo si avesse un numero congruo di biblioteche nei nostri comuni. Purtroppo, restano ampie disparità sociali e territoriali nella lettura. Prassi, questa, più frequente tra i figli di chi è già lettore. Un ulteriore esempio di come la trappola della povertà educativa riproduca una posizione di svantaggio sociale di generazione in generazione. Se si considera che una quota non residuale di famiglie non ha libri in casa – nel decennio scorso le rilevazioni Istat stimavano circa una famiglia su 10 in questa situazione – anche l’accessibilità delle biblioteche appare particolarmente strategica. Non è un caso infatti se, in molte Regioni, a basse percentuali di lettori abituali tra i giovani faccia da contraltare una limitata presenza di biblioteche nei territori di riferimento.
E’ possibile osservare, infatti, come a livello nazionale la percentuale di ragazzi di età compresa tra i 6 e i 17 anni che hanno l’abitudine alla lettura tra il 2022 e il 2023 sia stata del 52,4%. Le differenze tra Regioni, sia in positivo che in negativo, su questo fronte appaiono molto marcate. La percentuale più elevata è quella della provincia autonoma di Trento dove i giovani lettori rappresentano il 72,6%, un dato che supera di oltre 20 punti percentuali la media nazionale. Seguono Toscana (63,9%), Valle d’Aosta (62,8%) e Veneto (61,8). Viceversa, le percentuali più basse si registrano in Calabria (36,7%), Campania (35,4%) e Sicilia (29%). Per esaminare la disponibilità delle biblioteche sul territorio, la fonte più completa è l’analisi dei microdati relativi a queste strutture, raccolti attraverso l’indagine condotta dall’Istituto Nazionale di Statistica. Dati che possiamo incrociare con quelli demografici, per trarne alcune valutazioni di massima rispetto alla disponibilità territoriale.
In media, sono 8,8 le strutture attive ogni 10mila bambini e ragazzi residenti nel Paese. Parliamo infatti di 8.131 strutture censite come operanti nel 2022 dall’indagine annuale di Istat, a fronte di 9,2 milioni di ragazze e ragazzi. Questa quota varia fortemente sul territorio nazionale: supera le 30,8 strutture ogni 10mila minori in Valle d’Aosta, e si attesta a 21,9 in Trentino Alto Adige. Supera la soglia delle 20 biblioteche ogni 10mila bambini e ragazzi residenti anche la Sardegna (20,6), seguita dal Friuli Venezia Giulia (16,3). Le Regioni con minore densità di biblioteche per minore sono la Puglia (4,8 strutture attive nel 2022 ogni 10mila residenti con meno di 18 anni) e la Sicilia (5,2). Poco sopra anche Campania (5,6) e Lazio (6). Un dato che è interessante sottolineare anche in relazione alla bassa quota di lettori in queste realtà, come già preannunciato prima.
Se restringessimo la lenta dell’indagine alle città pugliesi, Taranto – assieme a Foggia – detiene la più bassa percentuali di biblioteche attive ogni 10 mila minori residenti: 3,8 per la città dei due mari; 3,4 per il capoluogo dauno. Migliori le percentuali di Lecce (6,6), di Bari (5,29 e di Brindisi (4,7). Come già emerso nel 2022, i 3 capoluoghi con più strutture per residente con meno di 18 anni sono Cagliari (20,8 biblioteche ogni 10mila abitanti minorenni), Ferrara (18,4) e Biella (18,1). Da notare che, con l’eccezione del capoluogo sardo, nel 2023 anche le altre città con l’offerta maggiore si trovavano nel centro-nord: Mantova, Aosta, Belluno, Udine, Firenze, Pavia e Venezia. Borges diceva che il genere umano sta per estinguersi, ma le biblioteche no. Quelle permarranno per sempre. Se solo, ripetiamo, le avessimo…