Ancora ritardi nella conferenza dei servizi al 21 maggio. Acciaierie d’Italia (ex Ilva) contesta le 477 prescrizioni. Fratin incontra le istituzioni locali
Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, sarà oggi a Taranto per una conferenza stampa sui temi ambientali, in programma alle 11.15 presso il comitato elettorale di Luca Lazzàro, in via Di Palma 69. All’incontro parteciperanno anche l’onorevole Mauro D’Attis, l’onorevole Vito De Palma e il consigliere regionale Massimiliano Di Cuia. La visita del ministro arriva in un momento particolarmente delicato per il territorio, segnato da ulteriori ritardi nel processo di rinnovo dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) per Acciaierie d’Italia. La conferenza dei servizi, già rinviata dal 5 al 13 maggio, è stata nuovamente posticipata al 21 maggio. Il rinvio si è reso necessario per valutare le osservazioni presentate dall’azienda sulle 477 prescrizioni ambientali proposte, che si traducono in circa 700 adempimenti complessivi.
Acciaierie d’Italia, come riporta Quotidiano, contesta non solo il numero elevato di prescrizioni, ma anche la loro fattibilità tecnica e l’onerosità economica, stimata in oltre un miliardo di euro. Un altro aspetto dibattuto riguarda i limiti delle emissioni atmosferiche, che l’azienda ritiene più restrittivi rispetto agli standard europei. Il gruppo istruttore, composto da rappresentanti del Ministero dell’Ambiente, Regione Puglia, Provincia di Taranto e dei Comuni interessati, sta valutando la possibilità di rivedere alcuni parametri o modificare le tempistiche di attuazione.
L’autorizzazione è cruciale poiché permetterebbe all’ex Ilva di mantenere operativi gli impianti esistenti per i prossimi 12 anni, con una capacità produttiva fino a 6 milioni di tonnellate di acciaio annue. Il problema è che questi ritardi potrebbero influenzare il processo di vendita previsto per giugno, complicando ulteriormente la situazione dell’azienda, già alle prese con trattative in corso tra commissari e Baku Steel Company, oltre al dialogo ancora da avviare con i sindacati sul piano industriale e occupazionale.