Un giovane tarantino avrebbe aggredito il convivente per un barattolo di maionese sparito. La sentenza includerebbe anche un risarcimento di 15mila euro per la vittima
Una banale discussione per un barattolo di maionese scomparso si è trasformata in un tentato omicidio che è costato una condanna a 10 anni di reclusione a un 27enne di Taranto. L’episodio, avvenuto lo scorso aprile in un appartamento del centro cittadino, avrebbe visto il giovane scagliarsi contro il proprio coinquilino 26enne con un’accetta, provocandogli gravi ferite alla testa e all’avambraccio.
La giudice Rita Romano, al termine del processo con rito abbreviato, avrebbe accolto parzialmente le richieste dell’accusa, escludendo l’aggravante della premeditazione ma confermando le accuse di tentato omicidio aggravato da futili motivi e minacce continuate. La sentenza includerebbe anche una provvisionale di 15mila euro a favore della vittima, costituitasi parte civile.
Secondo quanto emerso dalle indagini, i due giovani condividevano l’appartamento da appena due mesi con una terza coinquilina, in un clima di crescente tensione. La convivenza sarebbe stata segnata da continui litigi per questioni domestiche, fino all’epilogo violento scatenato dalla sparizione del condimento. L’aggressore, che custodiva l’accetta nel proprio armadio insieme a una pistola scacciacani, si sarebbe dato alla fuga dopo l’attacco, trovando rifugio a casa dei genitori dove i carabinieri lo avrebbero poi arrestato. La vittima, soccorsa dai vicini di casa, avrebbe riportato lesioni guaribili in 30 giorni.