La denuncia riguarda presunte violazioni di leggi e regolamenti europei
Il Comitato per la difesa del territorio ionico ha depositato una denuncia formale alla Commissione europea contro il progetto del dissalatore sulle sorgenti del fiume Tara di Taranto proposto da Acquedotto pugliese. La denuncia riguarda presunte violazioni di leggi e regolamenti europei, come emerge – rileva il comitato – chiaramente dal Paur (Provvedimento autorizzatorio unico regionale) e dagli atti istruttori.
Nello specifico, si evidenzia in una nota, la “violazione delle direttive acque, habitat e uccelli; la violazione del regolamento tassonomia e del principio di precauzione; e la incompatibilità con il regolamento Ue sul ripristino della natura”.
Per queste ragioni, il Comitato chiede alla Commissione europea di verificare la conformità del progetto alle normative Ue e sospendere i fondi Pnrr. “Risorse naturali essenziali come le sorgenti – spiega il comitato – non possono essere sacrificate per interventi costosi, energivori e mal progettati.
Ma la tutela non è solo un atto tecnico o legale e non è solo compito di un comitato: è un dovere di comunità. Il territorio siamo noi: solo uniti, informati e presenti possiamo fermare chi lo consuma e costruire scelte diverse, giuste e sostenibili”. (Ansa)


