Sedie prese in prestito dal bar dell’ospedale e spazi angusti fuori norma. Il sindacato: “Disparità contrattuali con altre province pugliesi e turni massacranti nel 118”
L’Unione Sindacale di Base (Usb) lancia l’allarme sulle condizioni di lavoro degli operatori Cup della Sanitaservice di Taranto. Durante una conferenza stampa nella sede di Corso Umberto, Simona Laliscia, Coordinatrice Sanità Usb Taranto, ha denunciato gravi carenze strutturali e disparità contrattuali.

“Gli operatori sono costretti a lavorare in condizioni inaccettabili”, afferma la sindacalista, citando il caso emblematico del laboratorio analisi del SS. Annunziata, dove i dipendenti utilizzano sedie prese in prestito dal bar dell’ospedale. La situazione più critica si registra in via Ancona, dove “il Cup è stato relegato in uno sgabuzzino, ignorando completamente le normative sulla sicurezza”.

Il sindacato evidenzia anche come, dopo cinque anni, la maggior parte degli operatori sia ancora inquadrata con contratti part-time, con trattamenti economici inferiori rispetto ai colleghi di altre province pugliesi che svolgono le stesse mansioni. “Se entro il 1° luglio non riceveremo risposte concrete, saremo noi a fornire l’attrezzatura necessaria per tutelare la salute dei lavoratori”, annuncia la Laliscia, che non risparmia critiche all’amministratore unico della società, presentatosi inizialmente come esperto in sicurezza sul lavoro.
Preoccupante anche la situazione del 118, dove si registrano “turni che superano le dodici ore consecutive, compromettendo sia la sicurezza degli operatori che l’equilibrio tra lavoro e vita privata”. L’Usb, pur sostenendo il processo di internalizzazione dei servizi sanitari e accogliendo positivamente l’annuncio di 206 nuove assunzioni nel settore pulizie, ribadisce: “Il meccanismo non può funzionare se non si interviene su condizioni di lavoro, sicurezza e contratti”.