“Vi sono aspetti che non vengono presi per niente in considerazione come gli quelli occupazionali e le lavorazioni del freddo. Inoltre, non si parla di salute e di ambiente”
Gli enti locali di Taranto sono orientati a esprimere un giudizio negativo sulla nuova bozza di accordo di programma presentata dal Mimit per l’ex Ilva in vista dell’incontro programmato per domani dal ministro delle Imprese, Adolfo Urso.
Oggi ci sono stati due incontri: il primo ha riguardato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che si è confrontato con le forze politiche, mentre il secondo ha visto lo stesso Emiliano incontrare a Bari, nella sede della presidenza della Regione, i vertici di Comune di Taranto e di Statte, Provincia di Taranto e Autorità portuale del Mar Ionio. A quest’ultimo c’erano i sindaci Piero Bitetti e Fabio Spada, il presidente Gianfranco Palmisano e il commissario Giovanni Gugliotti.
AGI apprende da fonti presenti alla discussione che con il presidente Emiliano “c’é stata una riunione costruttiva, nella quale si è entrati nel merito di tanti aspetti tecnici che chiaramente ci creano preoccupazioni. Ora stiamo raccogliendo le varie osservazioni per produrre un nostro testo rispetto alla bozza. Testo che diffonderemo nelle prossime ore. Vogliamo rimanere compatti e fare squadra”.
La nuova bozza dell’accordo di programma non é ritenuta convincente e adeguata dai soggetti locali che dovrebbero firmarla insieme ad Ilva ed Acciaierie in amministrazione straordinaria e ai ministeri delle Imprese, dell’Ambiente, della Salute e dell’Interno. I soggetti locali evidenziano che “vi sono aspetti che non vengono presi per niente in considerazione come gli quelli occupazionali e le lavorazioni del freddo. Inoltre, non si parla di salute e di ambiente”.
Solleva poi molte perplessità anche il fatto che questa presentata agli enti locali è una prima bozza di accordo che, nelle intenzioni del Mimit, deve servire a sbloccare la nuova Autorizzazione integrata ambientale, l’Aia – che è la “licenza” per produrre e tenere in attività gli impianti -, e a creare il contesto all’investimento, ma nella discussione di oggi si è evidenziato “che nello stesso accordo ci sono parti che riguardano l’investitore, che per tal motivo dovrebbe già stare e firmare anch’egli il testo”.
Il Mimit, invece, nei giorni scorsi ha spiegato che in questo caso si è seguita una procedura basata su due livelli: la bozza proposta, che “mira a garantire una valutazione unitaria e coordinata ai fini del rilascio della nuova Aia assolutamente necessaria per la continuità produttiva dello stabilimento”, e un successivo accordo di programma per il polo siderurgico di Taranto che “potrà invece essere definito solo successivamente, quando sarà individuato il soggetto industriale e saranno maturate le condizioni per un investimento che dovrà tenere conto di quanto stabilito dall’accordo interistituzionale e dall’Aia”.
Nella nuova bozza, che corregge quella del 16 giugno, l’elemento rilevante sono la trasformazione in intervento temporaneo della nave di rigassificazione a Taranto, necessaria alla transizione della fabbrica, e il ricorso ad “ulteriori soluzioni innovative di carattere strutturale coerenti con i principi di neutralità tecnologica”. Tra questi rientra “anche l’introduzione di nuove tecnologie per l’utilizzo integrato dell’idrogeno per supportare la produzione di acciaio a basse emissioni“. Confermati invece la conclusione del processo di decarbonizzazione nel 2039 con partenza l’anno prossimo, sei milioni di tonnellate di produzione di acciaio, tre forni elettrici e l’installazione di una piattaforma per desalinizzare 110mila metri cubi di acqua al giorno.
Da quello che risulta ad AGI, anche il confronto di Emiliano di oggi in ambito regionale ha fatto emergere le stesse perplessità sulla bozza di accordo di programma, che oggi, alle 16, infine, sarà al centro di un vertice di maggioranza indetto a Palazzo di Città dal sindaco di Taranto, Piero Bitetti. (AGI)