“Se l’impianto non potrà essere realizzato a Taranto, Gioia Tauro potrebbe essere il sito alternativo, perchè fornirebbe tutte le condizioni necessarie alla competitività di quel polo che serve all’autonomia strategica del nostro paese”
“Abbiamo deciso che da domani si insedierà un comitato tecnico al nostro ministero, che coordinerà i lavori insieme al ministero delle Infrastrutture, al ministero dell’Ambiente, al ministero dell’Economia, per capire cosa si possa fare a partire dall’ipotesi, ed è solo una ipotesi, di realizzare qui (a Gioia Tauro) il polo nazionale del Dri, ove a Taranto – a cui spetta la prima scelta per motivi morali, storici ed economici e sociali – non ci fossero le condizioni. Questo potrebbe essere il sito alternativo, perchè fornirebbe tutte le condizioni necessarie alla competitività di quel polo che serve all’autonomia strategica del nostro paese”. Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a margine della visita al porto di Gioia Tuaro in Calabria, spiegando che gli impianti Dri sono necessari perchè la produzione di acciaio da forno elettrico possa essere della stessa qualità di quella da altoforno.
“Gli impianti del Dri in Italia li realizza una società a controllo pubblico di Invitalia che ha già in dotazione un miliardo di euro del fondo di coesione nazionale a cui si aggiungerebbero altre risorse private perchè la società si può allargare ai privati e anche pubbliche nella successiva programmazione”, ha spiegato Urso, indicando che “gli impianti dei Dri dovrebbero essere realizzati – ove non si potesse fare a Taranto, che ha già convocato un consiglio comunale sul tema – in parallelo ai forni elettrici che verrebbero realizzati dagli investitori privati nel negoziato in corso che sarà aggiornato nelle prossime ore ai fini della piena decarbonizzazione, come abbiamo previsto nel programma agli enti locali, alla Regione Puglia, alla Regione Liguria e gli enti locali anche del nord del nostro paese, dove incidono gli stabilimenti dell’Ilva e quindi le decisioni dovranno essere assunte necessariamente nelle prossime settimane”. (Il Sole 24Ore)


