L’associazione Upalap tramite il presidente Giorgio Guacci presenta un’analisi con scenari e soluzioni possibili per il futuro di Taranto
“Siamo arrivati a un momento cruciale a Taranto, dove ciascuno deve assumersi la responsabilità di esprimere la propria opinione. Il futuro della città passa inevitabilmente tra le esigenze di chi non vuole più morti a causa dell’inquinamento e di chi teme di morire di “non lavoro” a causa della chiusura dell’acciaieria”. Così il Presidente dell’associazione Upalap Giorgio Guacci che presenta un’analisi con scenari e soluzioni possibili.
Gli scenari possibili
-Chiusura dell’acciaieria e bonifica: si potrebbe chiudere l’acciaieria per eliminare le fonti inquinanti e poi bonificare il territorio. Tuttavia, guardando al caso di Bagnoli, non ci sono certezze su come procedere.
– Implicazioni economiche: negli ultimi 15 anni, non si è fatto molto per diversificare l’economia locale. I due assi di potenzialità, porto e turismo, sono stati trascurati per cecità politica e inadeguatezza manageriale. La chiusura dell’acciaieria comporterebbe:
– Perdita di almeno 15.000 posti di lavoro fra diretti, indiretti e settore commerciale ed artigianale
– Riduzione del PIL provinciale di almeno 15 milioni di euro al mese.
– Riduzione della capacità di spesa e di circolazione del denaro di circa due terzi.
– Conseguenze catastrofiche: riduzione demografica (da 185.000 a 135/140 mila abitanti), emigrazione, perdita di capitale umano, chiusura del 40% delle attività commerciali e artigianali, svalutazione del patrimonio immobiliare.
Soluzioni Possibili
Dire sì all’accordo di programma, anche se rivisto, significherebbe aumentare i casi di malattie come leucemia e tumori tra la popolazione. Noi pensiamo che il Sindaco stia facendo bene con i suoi NO, lavorando per un SÌ migliore. Questo “SÌ” dovrebbe:
– Prevedere tempi più stringenti per la trasformazione (max 4 anni).
– Accelerare il passaggio all’elettrico e l’abbandono dei combustibili fossili fortemente inquinanti.-
Considerare l’uso del gas (tramite TAP o un rigassificatore fisso) per consentire il passaggio all’elettrico (L’energia elettrica può essere solo prodotta da combustione del Gas in alternativa al carbone ). Gli ambientalisti dovrebbero considerare questa necessità.
– Utilizzare temporaneamente una nave rigassificatrice, accompagnando velocemente il passaggio ai forni elettrici.
Condizioni necessarie per un SÌ
– Salvaguardia dei posti di lavoro.
– Interventi per lo sviluppo della città:
– Piano straordinario di edilizia turistica, favorendo la ricettività alberghiera in deroga al PUG e alla normativa regionale. I dati della ricettività sono penosi se confrontati alle province confinanti (Matera 120.000 posti letto , Brindisi 80.000, lecce 240.000 …Taranto solo 40.000 di cui solo 18.000 alberghieri – Sconfortante .
– Completamento urgente delle infrastrutture portuali.
– Aeroporto operativo con slot nazionali e con direttrici verso l’ est- ed verso paesi extra-europei.
– Infrastrutture stradali e ferroviarie di collegamento a sostegno dello sviluppo turistico (Taranto Avetrana) e della Portualità per incremento della intermodalità
– Termovalorizzatore per il riutilizzo della spazzatura, trasformandola in energia, con raccolta differenziata e valorizzazione dei rifiuti.
“Una notazione anche per la REGIONE che ha privilegiato il territorio Tarantino con il MINI PIA TARANTO , che prevede maggiori incentivi per le aziende che investono non si capisce proprio l’esclusione del settore TURISMO , dimenticanza grave attesa la necessità di sviluppare gli investimenti su questo asse di sviluppo strategico per il nostro territorio”, conclude Guacci.


