Il presidente CONFAPI-Taranto, ing. Fabio Greco, commenta l’esito dell’incontro tenuto nella giornata di ieri al MIMIT per l’ex Ilva
A margine dell’incontro tenuto nella giornata di ieri presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy per la definizione dell’Accordo di Programma interistituzionale per l’ex ILVA, il presidente di CONFAPI-Taranto, ing. Fabio Greco, nel ringraziare il ministro Urso per l’invito a partecipare ad una giornata cruciale per il futuro della siderurgia italiana, commenta l’esito dell’incontro partendo dall’importante decisione adottata dalla Regione Puglia a favore delle imprese dell’indotto.“Desidero cogliere l’occasione per rivolgere un convinto apprezzamento al presidente della Regione, Michele Emiliano, a tutta la Giunta, ai dirigenti e al presidente del SEPAC con i suoi collaboratori che, dopo tanti sforzi, riunioni e telefonate, al termine di un impegnativo anno di lavoro hanno permesso il raggiungimento di un ulteriore obiettivo nella salvaguardia delle imprese dell’indotto, destinando alle stesse oltre 20 milioni di euro a seguito della variazione al bilancio di previsione 2025 e pluriennale 2025-2027.“Sembrava un passo impossibile, così come quello fatto con il Governo nel 2023, per dispensare i crediti di AdI in a.s, alle imprese. Eppure, grazie al lavoro congiunto con il ministro Urso, il dott. Veltri e SACE teso allo stanziamento dei famosi 120milioni, ci siamo riusciti. Insieme. Ecco questa è la parola giusta: insieme.“Questa notizia- continua il presidente Greco-, è stata seguita da quella relativa alla firma di un documento che è giunta al termine di una lunghissima giornata. Bene il fatto che ieri ci sia stato un atto di responsabilità da parte di tutti che ricompatti le istituzioni e si e portati ad un tavolo unito per trovare le giuste formule, anche per rassicurare il territorio e gli investitori. Mi auguro che questo documento sortisca i risultati sperati. L’intesa che condurrà alla decarbonizzazione dello stabilimento siderurgico si registra finalmente dopo troppi decreti, troppi i cambi di passo, troppepromesse.“E non è stato semplice per una terra che come la nostra subisce da anni: sono state dette e ridette le stesse cose in forme diverse, ma oggi ci ritroviamo di nuovo per raccordare una strada da percorrere insieme. Rendere lo stabilimento un impianto decarbonizzato non è certamente facile. Nel tempo si sono fatti progressi, ma la narrazione non ci aiuta e i grandi passi fatti nell’ambientalizzare lo stabilimento oggi sembrano briciole. Adesso,con l’Accordo di Programma il futuro di Taranto deve essere scritto e lo si deve fare insieme, con la partecipazione del Governo, delle Istituzioni, delle imprese, dei sindacati dei lavoratori e, soprattutto, della comunità con CONFAPI che chiederà di far parte del tavolo per Taranto. Il rammarico è stato non leggere nel documento firmato da tutte le parti, compreso il Comune, il “no” alla vendita in lotti dello stabilimento perché occorre salvaguardare l’unità della filiera e la verticalizzazione della siderurgia nazionale.“A seguito di quanto sancito ieri, prima di ogni cosa è indispensabile conoscere quale sarà la futura governance dell’ex ILVA e se lo Stato resterà socio a sorvegliare oppure si defilerà completamente. Inoltre, è lecito domandarsi anche cosa succederà se la gara andrà deserta? Chi stilerà il piano industriale? E se si vendesse solo il lotto del Nord? Così come si deve evidenziare che nel documento non sono stati previsti meccanismi che garantiscano coinvolgimento, benefici e tutela dell’indotto, né è stato fatto cenno ad un puntuale piano industriale che, a questo punto, dovrebbe essere presentato solo in fase di presentazione di offerte. Il bando deve essere strumento di protocollo industriale tra Stato, territorio e imprese ove venga garantita la tutela dell’indotto.“Un Accordo di Programma -conclude il presidente Greco- non è un documento statico, ma un patto vivo, che deve generare lavoro, fiducia e prospettiva. Adesso abbiamo l’occasione di fare questo passo insieme: segniamo l’inizio di un nuovo ciclo per la città, per le imprese, per l’industria italiana.”