Ex Ilva, la Bosch e la Natuzzi i casi che destano maggiori preoccupazioni. E sull’area di Taranto, il numero uno di Confapi si chiede: “Che fine hanno fatto le bonifiche ambientali?”
“Molte imprese pugliesi vivono crisi produttive di lungo corso, più di 25 mila lavoratori risentono di questo stato di cose. Il prossimo autunno si presenta piuttosto caldo, come si sarebbe detto una volta con il linguaggio sindacale”. Carlo Martino, presidente di Confapi Puglia, passa in rassegna la mappa geografica – ed economica – della Regione. “L’ex Ilva, la Natuzzi e la Bosch i casi che destano maggiore preoccupazione. La politica è chiamata a gestire le tante crisi d’impresa con solerzia e posizioni lungimiranti. Siderurgia, automotive e chimica sono comparti strategici, troppo importanti per l’intero modello produttivo regionale. Va rimessa in moto la macchina dei monitoraggi della crisi”.
E sulla transizione ecologica, il numero uno di Confapi dispensa parole votate al buon senso: “Non può esserci economia senza il rispetto dell’ambiente e della vita umana, questo è ormai un imperativo categorico. Ma si faccia attenzione a commisurare i tempi perché si possa passare da un modello all’altro. Le scelte repentine, consumate dall’oggi al domani, creano più guasti che opportunità”. L’ultima stoccata Martino la rivolge al tema delle bonifiche: “Qualcuno saprebbe dirci che fine hanno fatto gli interventi di bonifica ambientale nell’area di Taranto?”.


