di Rosa Surico
Nel centro storico di Taranto il laboratorio artistico di Vincenzo
La rappresentazione di Athena, la dea greca della saggezza e delle arti invocata per ristabilire la giustizia, Minerva per i romani, con i colori dell’ oro e del nero di fronte al laboratorio di Vincenzo in Via Duomo, a Taranto. È un’ Athena con, non il tradizionale albero di ulivo. O meglio, al posto delle olive sull’ albero, ci sono le cozze ricoperte di oro. Due i colori presenti quindi, quello nero tradizionale della goccia tarantina e il dorato come l’ oro che qui però si invertono.
Vincenzo,geometra in pensione, da 13 anni realizza con i gusci dei mitili tarantini, calamite, rivendendoli ai turisti,a un euro,massimo due, attraverso la sua caratteristica bottega. Una radio, la luce soffusa di una lampada anni 90, attrezzi del mestiere, finanche una cartina del 1800 del centro storico tarantino.
Gusci neri svuotati, puliti, lucidati delle cozze sparsi qua e là. Li riempie di gesso e poi inizia la sua rivisitazione artistica. Aggiunge particolari con maestria, pezzi di calamita e scrive con il bianco il nome della città.
L’ ultimo carico di souvenirs di cozze, made in via Duomo, che lo ha emozionato, è stato fatto da una coppia di turisti di Sydney.
Vincenzo dice : “Pensare che queste cozze,come simbolo, possano arrivare dall’ altra parte del mondo mi rallegra”.
L’ intuizione la ebbe molti anni fa, quando sempre nello stesso laboratorio, due turisti del nord gli chiesero : “scusi ha delle calamite a forma di orecchiette? Non siamo riusciti a prenderle da Bari. Da noi in Emilia Romagna le calamite hanno la forma del tortellino”.
La cozza tarantina sta ai tarantini come l’ orecchietta barese sta ai baresi o il tortellino agli emiliani!?
Forse più. Di più. Il nero della cozza tarantina e il dorato degli ori di Taranto.
Vincenzo ama il centro storico perché qui è nato. E si anima pensando alle contraddizioni della sua città. Fornisce un’ immagine a parole : ” Taranto è come un Dio- una dea!?- seduto su un baule che trabocca di oro tanto da non riuscire a starci seduto sopra comodamente, ma si sporge però di tanto in tanto, per ricoprirsi,correndo il rischio di cadere, la faccia di nero”. Il nero però non è quello della goccia apprezzata ovunque finanche in Australia, per la sua peculiarità di sapore e consistenza, inimitabile,con dati certi alla mano. Detrattori a parte.
I colori. Siano rispettati anche questi due colori nel dipinto di Athena che si invertono senza problemi. La cozza nera di Taranto, dorata tra gli ori, approvate anche dalla dea greca!?

Arte, artigianato, cultura e sentimento si intrecciano in questo laboratorio. Vincenzo dice di non sentirsi proprio un artista perché la sua arte, sembra rimanere umile, resta nel basso. Ma l’ artista, come diceva Pablo Picasso, è colui che attraverso la finzione e l’ artificio, può raccontare verità profonde. Può farsi portavoce di un messaggio e un auspicio che non teme i confini.
Dal centro storico di Taranto che pullula silenziosamente di vita, l’ artista, artigiano Vincenzo lancia ancora un messaggio:
” Taranto la smetta di vivere ancora solo di speranza. Pretenda i fatti ovunque, sempre.”
Cozze,ori, centro storico,orgoglio, identità, bellezza, innovazione, rinascita, giustizia, speranza che non diventi mai quella della disperazione. Taranto nel mondo, a calamita.


