La domenica appena passata ha detto questo: vince solo il Taranto e si prende la vetta, gli altri si accontentano del segno “X”. Ma la sensazione è chiara: il girone pugliese quest’anno è una piccola Serie D travestita da Eccellenza, con quattro cugine “ingombranti” che rischiano di calpestare chiunque osi solo pensare al quinto posto
Eccellenza pugliese: il girone delle quattro “ingombranti”. Oggi Taranto sorride, Brindisi frena. Che sia il campionato delle possibili sorprese? Se qualcuno pensava che l’Eccellenza Regionale pugliese fosse un campionato “di provincia”, quest’anno è servito il menù degustazione di lusso. Altro che partite in campi polverosi e trasferte in pulmini sgangherati: qui ci troviamo davanti a un girone che sembra più un reality, con budget, nomi e ambizioni che fanno sorridere (amaramente) i veri dilettanti.
Partiamo dal Taranto, che per mesi è rimasto fermo ai box, come uno studente che inizia a studiare due giorni prima dell’esame. Risultato? Oggi è, meritatamente, primo. Evidentemente certe volte la procrastinazione paga, se ben coniugata con la passione. In campo, con gli altri, ci mettono tecnica e cuore due tarantini doc: Nicola Russo, la “bandiera” di sempre che sventola ancora alta, e il giovanissimo, eclettico, Umberto Monetti, classe 2007, che sta facendo comprendere, a tutti, che non serve l’anagrafe per giocare da grande.
Poi c’è il Brindisi, la “squadra di Serie D travestita da Eccellenza”: soldi, nomi altisonanti e progetti roboanti mai celati. Peccato che la carta d’identità dica ancora “Eccellenza”. E quando si tratta di vincere in casa, qualche inciampo arriva anche lì: il pareggio casalingo di ieri suona più come campanello che come campionato.
Il Bisceglie, l’avversario forse più difficile, porta con sé la nostalgia “canaglia” del tempo che fu, tra i professionisti, oggi tradotta in una organizzazione solida con calciatori “tosti” di categoria ed un allenatore, Di Meo, nato con i connotati del combattente. Non fanno rumore, non ostentano, ma restano la tipica squadra che nessuno vorrebbe incontrare la domenica.
E infine il Canosa, che a leggere i programmi pare abbia intenzione di aprire una sede distaccata in Champions League. Costi sopra la media e uomini da copertina: Di Piazza, bomber di razza in tutte le categorie che anche in Eccellenza segna a raffica (già 5 gol è attualmente capocannoniere del torneo) e l’inossidabile Nicola Strambelli, che a 36 anni in Eccellenza sembra un videogiocatore sceso in modalità “facile”.
La domenica appena passata ha detto questo: vince solo il Taranto e si prende la vetta, gli altri si accontentano del segno “X”. Ma la sensazione è chiara: il girone pugliese quest’anno è una piccola Serie D travestita da Eccellenza, con quattro cugine “ingombranti” che rischiano di calpestare chiunque osi solo pensare al quinto posto.
Dietro di loro, però, non c’è il deserto: c’è un nugolo di ben 16 comprimarie, tutte squadre di categoria, pronte a fare lo sgambetto ora a questa, ora a quella, con l’unico obiettivo di intralciarne la corsa verso la Serie D. Una sorta di “trappola pugliese”: se le big pensano di avere vita facile, rischiano di inciampare proprio nella domenica meno attesa. E proprio ieri, a Brindisi, ne hanno preso coscienza.