È questa l’offerta presentata per l’acquisizione del complesso aziendale di Taranto nell’ambito della procedura di vendita di Ilva/Acciaierie d’Italia in Amministrazione Straordinaria. Ma i Commissari straordinari hanno dichiarato che tale offerta “non corrisponde ai criteri di gara”
Europa Verde – Alleanza Verdi e Sinistra ha depositato un’offerta di 2 euro per l’acquisizione del complesso aziendale di Taranto nell’ambito della procedura di vendita di Ilva/Acciaierie d’Italia in Amministrazione Straordinaria.
“I Commissari straordinari hanno dichiarato che tale offerta “non corrisponde ai criteri di gara”. È vero: non corrisponde ai criteri di una gara costruita per perpetuare un modello industriale fallimentare e dannoso. – si legge nella nota – Ma corrisponde pienamente ai criteri della Costituzione italiana (artt. 9, 32 e 41), al Trattato dell’Unione Europea, alle direttive europee, alle sentenze della CEDU e della Corte di Giustizia Europea, nonchè ai principi europei di giusta transizione, che pongono al centro la tutela della salute, dell’ambiente e del lavoro.”
Perchè 2€ “Si tratta dell’offerta “più alta” presentata. Le altre offerte di 1€ puntano a una logica da private equity: valorizzare asset e disinvestire rapidamente, senza alcun progetto unitario per Taranto. Un modello “all’americana” che rischia di lasciare disoccupazione, le bonifiche a carico dello Stato, mentre profitti e asset vengono ceduti pezzo per pezzo. Il nostro è un atto politico e programmatico: – dicono – vogliamo ribadire che il futuro di Taranto non corrisponde ai criteri di un bando costruito per perpetuare un modello industriale fallimentare e nocivo, o peggio essere una mera operazione di tipo speculativo, dove alcuni guadagnano in fretta e alla città restano i problemi ambientali e sociali.”
La loro visione reale prevede: “chiusura dell’area a caldo e delle produzioni siderurgiche inquinanti; trasferimento della titolarità degli impianti e delle aree alla cittadinanza, quale soggetto collettivo depositario del diritto alla salute e a un futuro sostenibile; creazione di un gruppo di esperti indipendenti per guidare la riqualificazione di 15,000 ettari di area industriale; avvio immediato delle bonifiche e restituzione delle aree alla cittadinanza; riconversione dell’area industriale in nuove filiere sostenibili (energie rinnovabili, economia circolare, cantieristica verde, innovazione industriale pulita).”
La loro offerta è per i lavoratori. Prevede infatti: “utilizzo del Just Transition Fund per bonifiche e riqualificazione, pieno ricorso agli strumenti di welfare (CIGS, incentivi all’esodo, prepensionamenti per lavori usuranti e da esposizione ad amianto), attivazione del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG) e del FSE+, clausole sociali nei nuovi appalti, ad esempio presso l’Arsenale Militare di Taranto.”
“La nostra è l’unica offerta che mette al centro gli operai e la città. dichiarano Rosa D’Amato e Gregorio Mariggiò – Se i criteri di gara ignorano salute, ambiente e dignità del lavoro, allora siamo orgogliosi che la nostra proposta non li rispetti. Con 2 euro – l’offerta più alta – affermiamo che Taranto valemolto di più dell’acciaio sporco. Nei prossimi giorni apriremo tavoli con esperti e illustreremo analisi occupazionale, gli intervento del FEG e interventi di politica attiva e passiva.”


