di Valentina Pierro
Una panoramica esplicativa sulla grafologa, con particolare riferimento all’apporto che essa può offrire alla lotta alla criminalità
Questo articolo si propone di offrire una panoramica esplicativa sulla grafologa, con particolare riferimento all’apporto che essa può offrire alla lotta alla criminalità. È più che altro una pennellata sull’argomento, data la vastità e complessità della disciplina.
Additata in passato come qualcosa di misterioso e indefinito, inquadrata addirittura tra le arti divinatorie, la grafologia, oggi riconosciuta come materia scientifica, è così definita: “un metodo di diagnosi scientifica ordinato alla conoscenza della personalità dello scrivente sulla base della scrittura individuale”.
Nell’applicazione pratica, il grafologo anzitutto rileva i segni grafologici presenti in una scrittura, ognuno dei quali corrisponde ad un determinato significato psicologico, successivamente gli esamina nella loro reciproca interazione ed in rapporto all’aspetto generale della grafia, ed infine descrive la personalità dell estensore.
Il risultato che ne consegue è un quadro psicologico dell’individuo, che viene dipinto da diversi punti di vista (intellettivo, caratteriale, affettivo), così da poterne capire, ad esempio, il tipo di intelligenza, le attitudini e le capacità personali, le tendenze comportamentali in generale, l’emotività,l’estroversione/introversione e gli atteggiamenti adottati nei rapporti sociali.
Nell’atto dello scrivere ognuno di noi proietta, se pur a livello inconscio, se stesso sul foglio di carta, lasciando l’impronta della propria personalità, definita appunto come personalità grafica. Si consideri che la scrittura conserva tracce importanti sia del nostro temperamento innato, che degli effetti del nostro vissuto sullo sviluppo della personalità, ad esempio: traumi infantili, affettive, incidenti invalidanti, malattie neurologiche.
Ma esiste una predisposizione a delinquere?
Lo studio approfondito della personalità intesa come causa primaria della condotta umana, consente al grafologo di esprimere un parere in merito alla predisposizione a delinquere di un sospettato.
Nella pratica si tratta di individuare quei segni che, se presenti nella scrittura in forma estrema o patologia, costituiscono indici grafologici della personalità criminale e della conseguente predisposizione a delinquere. Da questo punto di vista, assumono una particolare importanza elementi quali, ad esempio: l’aggressività/impulsività, instabilità emotiva (possibile causa di vulnerabilità interiore e insicurezza), l’egocentrismo/narcisismo, l’esaltazione fanatica, la spietatezza/freddezza del sentimento, il desiderio di vendetta/rancore, l’amoralità, la perversione sessuale.
Di qui una valutazione simile a quella sulla predisposizione a delinquere, ma meno generica, è l’esame sulla compatibilità tra indiziato e reato.
Infatti parliamo di un esame mirato, fatto in maniera specifica, volto a comprendere se il profilo psicologico e grafico di un sospettato risultano compatibili, e magari anche in quale grado, con il profilo del dell’autore del reato.
Come nel caso della capacità di intendere e di volere, l’esame grafologico si rende utile in vari modi sia per stabilire l attendibilità di testimoni di reati, sia nel caso di persone sospettate di delitti.
L’accertamento del possesso di tali capacità, nei suoi vari gradi, è infatti determinante ai fini di una più completa e corretta valutazione dell’imputabilità dell’indagato e dell’eventuale determinazione della pena.
A tal proposito, ove si disponga di idonee manoscritture, può risultare proficuo lo studio comparato di più grafie vergate dal sospettato in un arco temporale a cavallo dell’evento criminoso.
L’affiancamento del grafologo a specialisti medici del settore, quali psichiatri e neurologi, coniuga figure professionale con competenze distinte, ma con un unico obiettivo, ossia quello di stabilire non solo se un soggetto si trovi nelle condizioni di incapacità di intendere e di volere, ma anche se si tratti di condizioni transitorie (alcol, stupefacenti, farmaci, patologie) oppure permanenti.
Nell’ambito di indagini relative a particolari fenomeno sovversivi, come terrorismo e criminalità organizzata, dove la dimensione individuale del crimine si sposa con quella collettiva, può risultare utile cercare di delineare i ruoli assunti da ciascun membro del gruppo criminale e le specifiche dinamiche interpersonali che ne conseguono.
Lo strumento grafologico è in grado di intervenire a più livelli: individuale, tentando di capire, in linea di massima, quale ruolo potrebbe rivestire il sospettato all’interno del gruppo di appartenenza, unicamente sulla base delle attitudini che lo qualificano.
Collettivo, qualificando in maniera più specifica le posizioni e le mansioni eventualmente attribuibili agli esaminati in seno al gruppo.
Inoltre, la comparazione tra scritture di più individui consente di evidenziare la maggiore o minore compatibilità caratteriale, vista in termini di affinità interpersonale, tra i diversi appartenenti alla medesima organizzazione criminale ciò al fine di comprendere meglio le dinamiche relazionali interne.
A fronte del crescente interesse, consenso e curiosità che, in seno a molteplici ambienti, si manifesta da tempo nei riguardi della grafologia, questo focus ha cercato di sottolineare l’importanza del contributo pratico che questa disciplina offre all’impegno nella lotta contro il crimine.
Quindi la grafologia, che potrebbe apparire obsoleta in quanto rivaluta il primitivo concetto di manualità proprio nell’era di Internet e dell’IA, conferma invece la sua modernità grazie al rigore scientifico ed all’efficacia tecnica.