Entro dicembre in cigs da 4550 a circa 5700 ex lavoratori con integrazione del reddito
La rimodulazione delle attività da qui a fine dicembre richiederà l’incremento del ricorso alla cig da 4.550 a circa 5.700 unità, con integrazione del reddito”. Lo avrebbe detto ai sindacati, secondo quanto si apprende, il ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso nel corso del vertice alla presidenza del Consiglio, spiegando come dal 1 gennaio a causa del fermo cokerie per i lavori necessari alla de-carbonizzazione ci saranno invece 6.000 persone in cassa. Attualmente, secondo quanto riferiscono i sindacati, l’organico effettivo dello stabilimento Taranto è di 7.938 unità. Di cui 5.371 operai,1.704 quadri, 863 equiparati. La situazione dell’ex Ilva ad oggi è la peggiore che possiamo ricordare. C’è un problema di risorse per gestire l’azienda e fare le manutenzioni. C’è un problema di prospettive. L’unica soluzione per noi è un’azienda partecipata pubblica. Urso dice che la nazionalizzazione non è possibile per Costituzione, ma noi abbiamo sempre detto che va costituita una società a maggioranza pubblica che gestisca la fase di transizione”. Così Michele De Palma, segretario generale della Fiom-Cgil, entrando al vertice a Largo Chigi tra governo e sindacati sull’ex Ilva.
“Ci aspettiamo una risposta concreta per l’ex Ilva. Secondo noi il governo non ha nulla in mano e la situazione è molto critica. Non vediamo un piano industriale o di ripartenza”. Lo dichiara il segretario generale della Fim, Ferdinando Uliano, prima del vertice con il governo a Largo Chigi sull’ex Ilva. “Per dare concretezza al rilancio e alla decarbonizzazione ci vuole un ruolo importante da parte dello Stato e poi costruire le alleanze con i privati. Oggi non c’è un privato e la situazione sta drammaticamente peggiorando.Le risorse finanziarie entro la fine dell’anno verranno meno”, ha sottolineato. (ANSA)


