Riportiamo di seguito la nota stampa del Centro Studi CONFAPI Taranto:
“Apprendiamo dagli organi di stampa che il Ministero della Salute ha diffuso un avviso di richiamo urgente per un lotto di mitili (Mytilus galloprovincialis) allevati in Grecia e confezionati da una cooperativa di Taranto. La notizia, oltre a destare un certo allarme, conferma che purtroppo diventa difficile intercettare sul mercato il prodotto segnalato proprio a causa della mancanza di tracciabilità provocata dall’abusivismo, fenomeno dilagante nonostante controlli stringenti”.
Prosegue il Centro Studi CONFAPI Taranto: “Il plauso va agli autori di questa brillante operazione che hanno scongiurato la commercializzazione del prodotto. Il nostro grazie va agli uomini e alle donne della Asl e della Capitaneria di Porto che vigilano con grande impegno tutelando la salute dei consumatori e la sussistenza delle attività mitilicole”.
“Ribadiamo ancora una volta quelle – prosegue nella nota l’associazione di categoria – che dovrebbero essere tre le priorità volte a tutelare acquirenti e operatori. La prima è l’estensione alla rada di Mar Grande del divieto di reimmersione di mitili non locali, come già suggerito da uno studio specifico sul tema. Tale pratica mette a rischio la salubrità del prodotto locale e lo espone anche a infestazioni potenzialmente letali per gli allevamenti. La seconda priorità riguarda il contrasto all’abusivismo, sia nella produzione sia nella commercializzazione delle cozze tarantine, abusivismo che soffoca i produttori onesti che portano avanti questa attività produttiva, dalla tradizione secolare, di cui tutti a Taranto siamo orgogliosi”.
“La terza priorità, in realtà prerequisito per una concreta valorizzazione della risorsa mare, è la redazione di un piano delle coste la cui realizzazione a Taranto si sta attendendo da decine di anni.” conclude il Centro Studi CONFAPI Taranto.


