Il presidente della Camera di Commercio Taranto Brindisi scrive nella nota: “Serve un patto di responsabilità condivisa”
Il Presidente della Camera di commercio di Brindisi – Taranto Vincenzo Cesareo interviene, attraverso una nota stampa, sui risultati della Classifica sulla Qualità della vita nel Tarantino, risultato 101esimo su 107 capoluoghi italiani. La definisce una situazione abbastanza preoccupante per l’area ionica: “Si tratta di una fotografia impietosa. Il territorio appare sospeso su un baratro sociale e produttivo che, se non lo è già, certamente rischia di diventare strutturale, compromettendo non solo il presente ma anche il futuro delle comunità locali e dell’intera economia regionale”. Prosegue Cesareo: “Nel caso di Taranto molti indicatori risultano fortemente compromessi. Il peggioramento registrato è un segnale di declino che tende all’irreversibilità se non affrontato con decisione. Il territorio, infatti, vive una condizione di fragilità multidimensionale: sociale, economica, occupazionale, ambientale e demografica. È un sistema che fatica a generare valore e che rischia di perdere progressivamente capitale umano, imprese e fiducia collettiva”.
Da qui, il presidente evidenzia il concetto di “baratro”, che non si tratta semplicemente una crisi, ma dell’innesco di una “spirale che può trascinare la provincia verso una marginalizzazione definitiva”.
Sulla provincia di Brindisi, invece, che si posiziona al 89° posto, il presidente della Camera di Commercio spiega che “dimostra una maggiore resilienza, evidenziando come anche all’interno della stessa regione possano emergere traiettorie di sviluppo divergenti”.
L’appello di Cesareo alla comunitá: “L’immobilismo non è più accettabile. Rilancio, con forza, la proposta di dialogo costruttivo e responsabile. La Camera di commercio è pronta, senza protagonismi, ad accogliere tutti per avviare questo lavoro. È importante che le istituzioni locali e nazionali, il sistema delle imprese, le organizzazioni sindacali e le realtà del terzo settore si siedano insieme per metter su una strategia condivisa. Serve un vero patto di alleanza, non un tavolo episodico, ma una sessione permanente di programmazione, misurazione degli effetti, correzione delle traiettorie. Nessuno si chiami fuori, ne va della sopravvivenza del territorio. È il momento della coesione, non delle accuse, né della frammentazione. Taranto chiede a gran voce questa strategia: lavorare insieme per costruire la strada della ripartenza” conclude.


