di Rosa Surico
Da Matera, il commendatore della Repubblica e la sua oasi della Clownterapia
Lo vedi arrivare con un cappello, cucita con il filo della speranza, la scritta luminosa Love. E mi raccomando, che questa parola si legga nel verso giusto anche in foto!Love è Love, amore per la vita e per chi ha bisogno di un sorriso. Una valigia di “pronto soccorso” e una chitarra con medaglie promemoria: le 1778 ninna nanna di benvenuto ai nuovi nati, cantate nelle corsie degli ospedali.
Il finanziere in pensione, Giovanni Martinelli, nonno e dottor sorriso a tempo pieno, è nato l’ 8 ottobre del 1949. 76 anni e non sentirli affatto, segno zodiacale della bilancia. Irrilevante il dettaglio dell’ età, più che mai del segno, che riportiamo solo per introdurre una parola, che gli astrologi affidano ai nati del mese, ascendenti ed eccezioni a parte: armonia.
E in armonia attraversa le corsie dell’ Ospedale Madonna delle Grazie, della città dei Sassi. In punta di piedi inizia a strimpellare le corde della sua chitarra datata. Compositore e cantautore, ex leader di un gruppo musicale folk-popolare “I uagnin assnzjl”.
Paroliere. Delicate le sue parole. Rosso e verde, i colori della sua ultima onoreficenza, di Commendatore della Repubblica. Ma sono tanti i riconoscimenti in quarant’ anni di sorrisi negli ospedali. Rosso è il naso del dottor Sorriso e delle sue clown. Scrive un inno a febbraio del 2018: ” La preghiera di un buffo naso rosso, simbolo importante di me, che amo a più non posso… Sono qui col naso in sù, rendi grande il mio sorriso e conservalo sul tuo viso…”

Ogni turno in ospedale è da annotare come se fosse un diario di bordo, su una barca.
No, non è quella di Orietta Berti che invitava a lasciarla andare e che Giovanni suona allegramente alla chitarra, dal reparto di rianimazione fino in pronto soccorso, ma una di quelle che si culla e dona sollievo. Le parole divertenti approdano davvero su un’ oasi. Il campanello suona ed entra l’ allegria. C’è bisogno di sorrisi, stanza 17…O giù di lì. Storie da raccontare.
L’ incontro di sguardi, di mani che si sfiorano e di speranze sussurrate tra una canzone e l’ altra. “Grazie Oasi del Sorriso! ” si sente riecheggiare fino agli ascensori dell’ ospedale. A domani. Il valore, l’ importanza di darsi appuntamento a domani. Non tutte le storie sono uguali.
Una storia per tutte, una delle ultime in ospedale. Quella di un ragazzo che chiameremo Lele. Ogni giorno per quattro mesi, la presenza del dottor Sorriso non è stata mai vana. Un susseguirsi di note, incoraggiamenti e tanti sorrisi fino alla “vittoria” finale. La clownterapia come la musicoterapia è una chiamata, una missione per Giovanni.
Medici, infermieri, tutto il personale sanitario conoscono il valore di un sorriso, è fondamentale.
Allora, la domanda è: “Commendatore Giovanni Martinelli qual è il lavoro più difficile?!
“Far ridere la gente”. Ha risposto così.
Ridere, sorridere, cantando. Ma in alcuni casi non possono mancare le lacrime, quelle di commozione.
“Tu chiamale se vuoi emozioni”. Ma Patch Adams, l’ ideatore della Clownterapia disse:
“Divenni un esploratore dei continenti dell’esperienza e del divertimento facendo ricerca nel laboratorio dell’umanità.”
Da Matera, Giovanni Martinelli, instancabile, scrive ogni giorno una storia infinita.Va oltre le storie belle che si raccontano solo a Natale, è un esempio di valori, di solidarietà, volontariato e immenso amore per gli altri. Di speranza, di fede nella bellezza della vita. Ad maiora semper dottor Sorriso.


