Il sindacato chiede l’apertura di un tavolo di confronto con le istituzioni
“Le rassicurazioni, i proclami pubblici, gli infiniti annunci hanno lasciato il posto alla nuda e vera intenzione della ASL di Taranto, della Regione con le sue più alte articolazioni e della Sanitaservice della ASL di Taranto: l’internalizzazione dei servizi di logistica integrata non si farà. Per anni è stato raccontato ai lavoratori e lavoratrici che era intenzione della ASL procedere alla internalizzazione del servizio ma che puntuali e ben temporizzati ostacoli non permettevano la concretizzazione di quanto auspicato”. Così in una nota Giancarlo Petruzzi, esponente dei Cobas P.I. Sanità Taranto.
Secondo il sindacato, dopo che le Linee Guida regionali avevano indicato il servizio di logistica tra le attività che potevano essere internalizzate ed affidate direttamente alle Sanitàservice pugliesi previa la valutazione economica attraverso l’acquisizione del piano economico o business plan, si è assistito ad un incessante gioco di rinvii. Nel 2016, il servizio pur in predicato di internalizzazione con tutte le rassicurazione dell’universo mondo istituzionale interessato, veniva affidato per quattro anni in regime di appalto alla CNS Società Cooperative con la suddivisione del personale in tre gruppi a diverse società Cooperative. In seguito ci sono state ulteriori deliberazioni da parte della Giunta Regionale che rieditavano le Linee Guida recependo in esse le nuove disposizioni contenute nel Testo Unico sulle Società Partecipate (Legge Madia), confermando il servizio in questione tra quelle internalizzabili.
“Alla conclusione naturale dell’appalto e sempre con le continue rassicurazioni che si stava puntando decisamente all’internalizzazione del servizio, si è ritenuto di fare ricorso ad una proroga tecnica di dodici mesi, “nelle more della definizione del processo di internalizzazione del servizio in house providing”. – Sottolinea Petruzzi – “Già in tale periodo si è fatta strada un orientamento della ASL che ha suscitato una nostra forte opposizione. L’idea rappresentata era quella di internalizzare solo parte delle attività afferenti al servizio reso in appalto e cioè solo le attività “impiegatizie”, lasciando in appalto tutta la parte più prettamente operativa della logistica, quella connessa alla gestione del magazzino esterno e ai trasporti”.
Accantonata momentaneamente questa ipotesi, le continue richieste di incontro da parte delle sigle sindacali, sono state puntualmente disattese, tanto che fino ad oggi non vi è mai stata una riunione chiarificatrice in merito allo stato del processo. “Si è solo più volte garantito che terminato il processo di internalizzazione del servizio 118, si sarebbe prontamente e positivamente conclusa l’internalizzazione della Logistica. Le garanzie sono state oggetto di roboanti annunci fatti dalle Amministrazioni interessate e anche dal consigliere del Presidente Emiliano per Taranto Cosimo Borraccino. Questo fino alla delibera di ulteriore proroga a del servizio in appalto fino al 30 marzo 2023”.
Per il sindacato, la mancata acquisizione del Business Plan da parte di Sanitaservice, anche per le note vicissitudini relative alla nomina dell’Amministratore Unico della medesima, unitamente alle reiterate proroghe già disposte per tale soluzione (l’internalizzazione) e che non troverebbero ulteriore legittima giustificazione, rendono necessario procedere senza indugio all’indizione di una gara di rilievo comunitario. “Sottotitolo: l’internalizzazione non si può fare perché non ci sono i tempi in quanto la Sanitaservice non ha provveduto a redigere il Business Plan”.
Secondo Petrucci, nessuno degli attori coinvolti ne esce bene. “Ancora una volta si assiste al vicendevole scaricabarile delle responsabilità e si giustifica la scelta conclusiva come “obbligata” dopo aver fatto di tutto per crearne le condizioni”. – Sottolinea – “ Oggi e immediatamente chi deve muoversi si muova, di certo i lavoratori e le lavoratrici, la cui pazienza è ormai finita, coglieranno tutte le prossime occasioni pubbliche per poter esprimere la propria delusione e la propria rabbia e per inchiodare alle proprie responsabilità tutti gli pseudo attori interessati alla vicenda”.
I Cobas P.I. Sanità di Taranto chiedono la convocazione di un tavolo di confronto nel più breve tempo possibile per discutere della questione
“Le rassicurazioni, i proclami pubblici, gli infiniti annunci hanno lasciato il posto alla nuda e vera intenzione della ASL di Taranto, della Regione con le sue più alte articolazioni e della Sanitaservice della ASL di Taranto: l’internalizzazione dei servizi di logistica integrata non si farà. Per anni è stato raccontato ai lavoratori e lavoratrici che era intenzione della ASL procedere alla internalizzazione del servizio ma che puntuali e ben temporizzati ostacoli non permettevano la concretizzazione di quanto auspicato”. Così in una nota Giancarlo Petruzzi, esponente dei Cobas P.I. Sanità Taranto.
Secondo il sindacato, dopo che le Linee Guida regionali avevano indicato il servizio di logistica tra le attività che potevano essere internalizzate ed affidate direttamente alle Sanitàservice pugliesi previa la valutazione economica attraverso l’acquisizione del piano economico o business plan, si è assistito ad un incessante gioco di rinvii. Nel 2016, il servizio pur in predicato di internalizzazione con tutte le rassicurazione dell’universo mondo istituzionale interessato, veniva affidato per quattro anni in regime di appalto alla CNS Società Cooperative con la suddivisione del personale in tre gruppi a diverse società Cooperative. In seguito ci sono state ulteriori deliberazioni da parte della Giunta Regionale che rieditavano le Linee Guida recependo in esse le nuove disposizioni contenute nel Testo Unico sulle Società Partecipate (Legge Madia), confermando il servizio in questione tra quelle internalizzabili.
“Alla conclusione naturale dell’appalto e sempre con le continue rassicurazioni che si stava puntando decisamente all’internalizzazione del servizio, si è ritenuto di fare ricorso ad una proroga tecnica di dodici mesi, “nelle more della definizione del processo di internalizzazione del servizio in house providing”. – Sottolinea Petruzzi – “Già in tale periodo si è fatta strada un orientamento della ASL che ha suscitato una nostra forte opposizione. L’idea rappresentata era quella di internalizzare solo parte delle attività afferenti al servizio reso in appalto e cioè solo le attività “impiegatizie”, lasciando in appalto tutta la parte più prettamente operativa della logistica, quella connessa alla gestione del magazzino esterno e ai trasporti”.
Accantonata momentaneamente questa ipotesi, le continue richieste di incontro da parte delle sigle sindacali, sono state puntualmente disattese, tanto che fino ad oggi non vi è mai stata una riunione chiarificatrice in merito allo stato del processo. “Si è solo più volte garantito che terminato il processo di internalizzazione del servizio 118, si sarebbe prontamente e positivamente conclusa l’internalizzazione della Logistica. Le garanzie sono state oggetto di roboanti annunci fatti dalle Amministrazioni interessate e anche dal consigliere del Presidente Emiliano per Taranto Cosimo Borraccino. Questo fino alla delibera di ulteriore proroga a del servizio in appalto fino al 30 marzo 2023”.
Per il sindacato, la mancata acquisizione del Business Plan da parte di Sanitaservice, anche per le note vicissitudini relative alla nomina dell’Amministratore Unico della medesima, unitamente alle reiterate proroghe già disposte per tale soluzione (l’internalizzazione) e che non troverebbero ulteriore legittima giustificazione, rendono necessario procedere senza indugio all’indizione di una gara di rilievo comunitario. “Sottotitolo: l’internalizzazione non si può fare perché non ci sono i tempi in quanto la Sanitaservice non ha provveduto a redigere il Business Plan”.
Secondo Petrucci, nessuno degli attori coinvolti ne esce bene. “Ancora una volta si assiste al vicendevole scaricabarile delle responsabilità e si giustifica la scelta conclusiva come “obbligata” dopo aver fatto di tutto per crearne le condizioni”. – Sottolinea – “Oggi e immediatamente chi deve muoversi si muova, di certo i lavoratori e le lavoratrici, la cui pazienza è ormai finita, coglieranno tutte le prossime occasioni pubbliche per poter esprimere la propria delusione e la propria rabbia e per inchiodare alle proprie responsabilità tutti gli pseudo attori interessati alla vicenda”.
I Cobas P.I. Sanità di Taranto chiedono la convocazione di un tavolo di confronto nel più breve tempo possibile per discutere della questione