Intervista ad Armando De Vincentiis, psicologo e psicoterapeuta, socio emerito del CICAP: “Contro il dilagare dell’irrazionale l’arma più efficace resta la conoscenza”
Da un lato la veggente di Trevignano, Gisella Cardia, personaggio attorno al quale ruotano supposti miracoli quali la moltiplicazione di gnocchi e pizza, la statua della Madonna che lacrima sangue e presunte stimmate certificate da medici no vax, ma anche questioni molto meno spirituali, quali i soldi richiesti per incontrare i fedeli e con i quali la veggente sarebbe successivamente scomparsa, per poi annunciare un imminente ritorno.
Dall’altro il film recentemente uscito nelle sale cinematografiche dal titolo “L’esorcismo del papa”, con Russell Crowe, che trae spunto dalla vita del famoso esorcista italiano, padre Gabriele Amorth, scomparso nel 2016 e che è stato severamente contestato dalla stessa Associazione internazionale esorcisti per aver dato una versione troppo orrorifica del mestiere.
Due eventi recenti che testimoniano la presenza, nel 2023, di sacche consistenti della popolazione per le quali rivolgersi ad un esorcista o ad un veggente ha la stessa affidabilità che interpellare il proprio medico di famiglia.
In alcuni casi, forse di più.
Ma come è possibile questo persistente dilagare dell’irrazionale in un’epoca in cui le informazioni scientifiche viaggiano in tempo reale e sono accessibili a tutti?
Ne abbiamo parlato con il dottor Armando De Vincentiis, psicologo e psicoterapeuta, nonché socio emerito del CICAP e autore di numerosi saggi su miracoli, apparizioni mariane, possessioni e paranormale religioso.

Dottor De Vincentiis, tra sedicenti veggenti, presunti miracoli ed esorcismi sembra di assistere ad un vero e proprio ritorno al Medioevo. Da dove nasce questo continuo bisogno dell’uomo di credere ai miracoli e all’esistenza del male?
Travolto dai mali del mondo, l’uomo è da sempre alla ricerca di una soluzione ai problemi che lo affliggono e quando non ne trova in ambito scientifico o razionale tende a rivolgersi a chi si propone al di là della razionalità, come maghi, fattucchiere, cartomanti e veggenti.
Scatta, così, una vera e propria trappola emotiva: quando, infatti, eventi traumatici (quali, ad esempio, una malattia grave) mettono sotto stress la nostra psiche, ecco che la parte irrazionale che è in noi prende il sopravvento e tende ad aggrapparsi a chiunque prometta un aiuto, per quanto fasullo e illusorio.
Perché credere al male? Perché abbiamo continuamente bisogno di capri espiatori, a cui addossare la responsabilità di quello che va storto o di problemi che non possiamo risolvere e se non riusciamo a trovarlo nel mondo naturale lo ricerchiamo nel sovrannaturale.
Secondo l’Associazione internazionale esorcisti, fondata nel 1994 anche dallo stesso padre Amorth, in Italia operano al momento 309 esorcisti, uno dei dati più alti a livello mondiale. Ma qual è la posizione ufficiale della scienza nei confronti di questo mestiere e delle possessioni?
La posizione della scienza è ovviamente molto critica, tanto più che offre una spiegazione plausibile e razionale a tutte le cosiddette manifestazioni del posseduto: ad esempio, il millantato potere di parlare in lingue straniere che si rivelano in realtá, ad un esame di esperti, del tutto inventate; la forza sovrumana, facilmente spiegabile con la scarica adrenalinica che permette a chiunque di compiere sforzi maggiori rispetto al solito ma non certo al di fuori delle leggi naturali; infine, l’avversione per gli oggetti sacri, che rientra in quel ruolo che il posseduto interpreta, spesso inconsciamente, in base al suo codice culturale di appartenenza.
Insomma, tutto è spiegabile scientificamente.
Stesso dicasi per l’esorcismo: si tratta di una pratica che cerca di convincere la persona che crede di essere posseduta di non esserlo piú, usando metodi suggestivi. Tuttavia, la psicologia la ritiene una pratica pericolosa, in quanto conferma alla persona che immagina di essere posseduta la presenza del demonio, creando un vero e proprio trauma, con lo stress che ne consegue.
Dottore, lo scorso lunedì lei ha tenuto presso la Biblioteca Acclavio di Taranto proprio una conferenza sul paranormale religioso, a testimonianza di quanto questo argomento sia attuale. Quali sono le armi con cui la scienza può combattere al giorno d’oggi ignoranza e superstizione?
Durante la mia recente conferenza è emerso proprio il forte radicamento di queste convinzioni anche al giorno d’oggi: alcune persone, infatti, hanno reagito in modo molto forte, oserei dire quasi “aggressivo” alle spiegazioni razionali che ho offerto per i fenomeni delle possessioni e dei miracoli. Questo dimostra la tendenza sempre attuale a voler credere in quel qualcosa di “straordinario” che per tante persone costituisce quasi un riempitivo della propria vita, nonostante anche la scienza pos sa assolvere allo stesso compito.
L’arma principale con cui difendersi dal dilagare dell’irrazionale è soprattutto quella della conoscenza; Piero Angela amava dire: “Fate la vostra parte” e noi, in qualità di divulgatori scientifici, abbiamo il compito di continuare a promuovere conferenze, di fornire informazioni e di spiegare cosa si cela dietro presunti fenomeni irrazionali, sempre nel rispetto della fede e del vissuto personale e religioso di chi ci ascolta.