Per i rappresenti di Rifondazione comunista la municipalizzata del comune ha bisogno di una nuova classe dirigente per mantenere pubblica e trasparente la sua gestione
“Lavoratori in stato di agitazione e servizi che arrancano: Kyma – onda – rischia di trasformarsi in uno tsunami per Taranto. La città sta pagando la cattiva gestione di Kyma Ambiente ma il sindaco e gran parte della sua maggioranza tacciono e minimizzano. Anzi, proprio qualche settimana fa la maggioranza ha ridato fiducia al CdA, riconfermandolo. Un comportamento che, come Partito della Rifondazione Comunista, riteniamo davvero imbarazzante. Ora la situazione è disastrosa, dopo che sono state bocciate dal collegio dei revisori dei conti le proposte per fronteggiare la mancanza di liquidità della partecipata, situazione che mette in pericolo lo stipendio delle lavoratrici e dei lavoratori, ai quali esprimiamo la nostra solidarietà”. – Dichiarano gli esponenti del Partito di Rifondazione Comunista intervenendo sulla questione di Kyma Ambiente.
“Già tempo fa avevamo chiesto che venisse fatta chiarezza sulla situazione economica della municipalizzata, ma la nostra richiesta così, come le questioni sollevate dell’opposizione e da alcuni consiglieri di maggioranza, sono rimaste inascoltate. Quando verrà presa finalmente la decisione di cambiare il consiglio di amministrazione? Fino ad ora ha solo dimostrato di essere inadeguato al ruolo, sia per ciò che concerne la gestione finanziaria ed economica e sia per quel che riguarda la gestione del servizio: il fallimento della raccolta differenziata è sotto gli occhi di tutti e la pulizia della città non è a livelli almeno accettabili, dato anche che è stato sospeso da mesi lo spazzamento notturno delle strade”. – Concludono i rappresentanti del partito – “Non ci sono più giustificazioni, Kyma Ambiente – Amiu ha bisogno di una nuova classe dirigente per mantenere pubblica e trasparente la gestione, ed evitando perciò che i privati se ne impadroniscano per pochi spiccioli, a discapito, come al solito, dei cittadini”.