Riondino: “Nelle prossime ore alcuni degli artisti che non hanno potuto cantare si esibiranno a Spazioporto, contiamo sul contributo dei tarantini per le spese sostenute”
Chiude in anticipo la decima edizione del concerto Uno Maggio Libero e Pensante Taranto, che si è svolto questo pomeriggio presso il Parco Archeologico delle Mura Greche del capoluogo jonico.
L’evento si è concluso con l’esibizione di Gemitaiz, intorno alle 19, in grande anticipo rispetto all’orario previsto delle 22.
Lo stesso direttore artistico, Michele Riondino, ha dichiarato poco fa che “non c’erano più le condizioni per proseguire” con il concerto, a causa della pioggia battente. “Abbiamo lottato finchè possibile, ma la sicurezza viene prima di tutto. Ringrazio il pubblico e gli artisti intervenuti, c’è tanta amarezza per coloro che non hanno potuto esibirsi. Ci adopereremo per fare esibire gli artisti che non hanno potuto cantare a Spazioporto, cercando di rientrare nelle spese sostenute tramite il contributo di chi vorrà sostenerci”.
Le condizioni meteo avverse, già preannunciate nei giorni scorsi non hanno fermato l’organizzazione dell’evento ma hanno sicuramente influito sulla partecipazione del pubblico, comprensibilmente molto meno numeroso delle precedenti edizioni, e sulla scaletta.
Le band, ad esempio, hanno rinunciato alle esibizioni a causa della pioggia battente, che rischiava di danneggiare il materiale acustico.
L’appello dei tre direttori artistici, Michele Riondino, Diodato e Roy Paci, a partecipare ben equipaggiati per difendersi dall’acquazzone ha sortito il suo effetto: gli spettatori presenti, infatti, hanno assistito all’evento, cantato e ballato letteralmente sotto la pioggia, muniti di impermeabili ed ombrelli.
Il messaggio dell’evento, incentrato sulla libertà, è arrivato ugualmente forte e chiaro a dispetto delle condizioni meteorologiche avverse: “Parliamo da Taranto – ha detto la giornalista tarantina Valentina Petrini – per mandare un messaggio a tutta l’Italia. I morti per l’inquinamento sono come i caduti sul lavoro. I diritti costano quando vengono calpestati. Non è possibile restare in silenzio e rimanere indifferenti”.


