L’eurodeputata dei Verdi, Rosa D’Amato, commenta la presenza di ben 14 aree dislocate tra la nostra regione e il territorio lucano nel documento stilato dal Governo per individuare le zone idonee ad ospitare il deposito nazionale di rifiuti radioattivi
Ha destato non poco sconcerto la pubblicazione, da parte del governo, della nuova Cnapi, la Carta nazionale delle aree idonee per ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. All’interno sono presenti ben 14 aree dislocate tra la Basilicata e la Puglia, quasi un terzo del totale-
“Stranamente — commenta afferma l’eurodeputata dei Verdi, Rosa D’Amato – nessun sito ‘idoneo’ è stato trovato in Lombardia o in Veneto, tanto per citare due regioni care a Matteo Salvini, il ministro che vorrebbe riportare le centrali nucleari in Italia. Vista la sua passione per l’atomo, mi chiedo perché Salvini non proponga le regioni dove la Lega governa. I cittadini lucani e pugliesi pagano già un prezzo altissimo in termini di salute e ambiente. Non abbiamo certo bisogno delle scorie”.
“Lo scorso marzo avevo presentato al ministero – spiega ancora la D’Amato – una serie di dettagliate osservazioni sulla prima bozza della Cnapi. In quell’occasione, avevo fatto notare che le aree pugliesi e lucane inserite sono state classificate come A2, cioè ‘buone’, senza aver considerato i vincoli paesaggistici, storici e idrogeologici. E senza considerare l’effetto cumulato su un territorio vessato dall’inquinamento di Tempa Rossa e dell’ex Ilva, solo per citare due casi. Queste aree, semmai, hanno una vocazione agricola e turistica che va promossa, e non azzoppata”.
“Noi ci batteremo al fianco dei cittadini fino all’ultimo per impedire un ulteriore scempio al nostro territorio”, conclude l’eurodeputata dei Verdi.