A dare notizia dell’accaduto la Cgil e la Fp Cgil ionica che aveva denunciato ‘il continuo impoverimento occupazionale, di esperienze e competenze dell’Arsenale tarantino
Nel pomeriggio di ieri, 2 agosto, la ‘barcaporta’ del bacino Ferrati, uno dei bacini fissi dell’Arsenale Militare di Taranto, ha ceduto rompendo di argini e provocando una piccola esondazione in quel tratto di mare fin dentro ai capannoni e lungo le strade del presidio della Marina Militare. Non ci sono stati feriti.
A dare notizia dell’accaduto la Cgil e la Fp Cgil ionica che aveva denunciato ‘il continuo impoverimento occupazionale, di esperienze e competenze dell’Arsenale tarantino. “Quella denuncia – afferma il segretario generale della Cgil di Taranto, Giovanni D’Arcangelo – sembra essere avvallata dal collasso di alcune infrastrutture storiche che hanno reso importante il presidio tarantino a livello nazionale e internazionale”.
Al momento dell’incidente c’è stato tanto spavento. “Solo il destino ha evitato che tutto si trasformasse in una strage – commenta Pietro Avellino, coordinatore Difesa della Fp Cgil – perché se in quel bacino oggi ci fossero stati operai a lavorare su una carena di nave, oggi commenteremmo non solo della perdita di valore dell’Arsenale di Taranto o del suo graduale impoverimento, ma di una tragedia umana”
Crediti foto: ansa.it