Inquinamento ambientale e rimozione dolosa i cautele contro gli infortuni è quanto contestato all’ex ad di Acciaierie d’Italia e all’ex direttore Alessandro Labile
Lucia Morselli indagata dalla Procura di Taranto per inquinamento ambientale e rimozione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro: a riportarlo, questa mattina, è La Gazzetta del Mezzogiorno.
Secondo quanto riferito dal quotidiano, all’ex ad di Acciaierie d’Italia è stato notificato alcune settimane fa un avviso di proroga delle indagini firmato dal gip Francesco Maccagnano.
L’inchiesta condotta dai carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Lecce e coordinata dai pubblici ministeri Francesco Ciardo e Mariano Buccoliero, riguarda l’aumento costante di emissioni di benzene negli ultimi anni.
Intanto, secondo quanto comunicato da PeaceLink, nella giornata di ieri la centralina Arpa di via Machiavelli, al quartiere Tamburi, ha registrato un nuovo picco di benzene, rilevando un valore orario di 32,49 µg/m³, ben superiore al valore REL acuto di 27 µg/m³ stabilito dall’OEHHA (California Office of Environmental Health Hazard Assessment).
EX ILVA, INDAGATO ANCHE L’EX DIRETTORE DELLO STABILIMENTO ALESSANDRO LABILE
Anche Alessandro Labile, allora direttore dello stabilimento siderurgico tarantino, è stato indagato dalla Procura di Taranto per l’inquinamento ambientale, insieme all’amministratrice delegata Lucia Morselli.
Labile ha ricoperto il ruolo dirigenziale dall’agosto 2022 a maggio 2023. Avviata nel 2022 dopo gli esposti degli ambientalisti, l’indagine riguarda il periodo compreso dal 2018 ad oggi.