Con l’Ad di Acciaierie d’Italia sono indagati anche Francesco Alterio, Adolfo Buffo, Vincenzo Dimastromatteo e Alessandro Labile
L’ex Ad di Acciaierie d’Italia, Lucia Morselli, è stata accusa dalla Procura della Repubblica di Taranto per associazione a delinquere finalizzata all’inquinamento, al disastro ambientale e alla truffa ai danni dello Stato, che riguarda la gestione antecedente l’amministrazione straordinaria partita lo scorso febbraio.
La notizia è stata riportata questa mattina da La Gazzetta del Mezzogiorno. Le indagini erano scattate per l’ipotesi di reato di truffa allo Stato in relazione alle quote di CO2 necessarie alla produzione di acciaio. Con la Morselli sono indagati tra gli altri anche i dirigenti di Acciaierie, Francesco Alterio, Adolfo Buffo, Vincenzo Dimastromatteo e Alessandro Labile.
Secondo la Procura AdI avrebbe ottenuto quote gratuite di C02 in misura maggiore a quelle che avrebbe dovuto avere perché, falsando i report e i dati, avrebbe dichiarato una minore quantità di emissioni, creando per lo Stato un danno di circa mezzo miliardo di euro.
L’inchiesta è guidata dal procuratore capo Eugenia Pontassuglia con i sostituti procuratori Mariano Buccoliero e Francesco Ciardo.