La denuncia di un 50enne: “In privato mi operano subito per 3000 euro”. L’azienda jonica: “Per i casi urgenti abbiamo un’agenda prioritaria”
A cinquant’anni rischia di perdere la vista perché non può permettersi di pagare un intervento di cataratta che in regime privato costerebbe 3000 euro. È la drammatica storia raccontata da TarantoToday, di Enzo (nome di fantasia), lavoratore autonomo tarantino affetto da retinopatia diabetica, che si è visto proporre il 2027 come prima data disponibile per l’operazione in convenzione con il Sistema Sanitario Nazionale.
“Vivo costantemente nella nebbia”, racconta l’uomo, già in cura da due anni presso l’ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti, dove si sottopone regolarmente a iniezioni intravitreali per contrastare l’edema maculare. Un trattamento che gli ha permesso finora di conservare la vista, ma che ora rischia di essere vanificato dalla cataratta, sopraggiunta come effetto collaterale delle stesse iniezioni.
“Entrare ogni quattro mesi in sala operatoria per fare delle punture negli occhi è sempre difficile, ma è comunque una speranza – spiega Enzo – Adesso però non riesco più a capire se le iniezioni fanno effetto a causa di questo velo di cataratta”. La ricerca di una soluzione si è trasformata in un’odissea: “Ho provato ovunque, dal Cup alle farmacie, ma la risposta è sempre la stessa: 2027. Le cliniche private mi hanno spiegato che per gli interventi in convenzione hanno budget limitati. In regime privato invece potrei operarmi anche domani, ma mi chiedono 1300 euro per occhio. Come faccio se non riesco più a lavorare?”.
L’Asl di Taranto, interpellata sulla vicenda, ha precisato che il problema deriverebbe da un disallineamento del Cup, che ha fornito date oltre i tempi previsti dalla normativa. L’azienda sanitaria ha sottolineato l’esistenza di “un’agenda specifica per cataratta ad alta priorità, in presenza di condizioni patologiche oculari definite che ne richiedono l’urgenza”.
La situazione di Enzo è ulteriormente complicata dai costi degli esami diagnostici necessari per monitorare la sua condizione. L’Oct, una sorta di tomografia dell’occhio, in Puglia è a pagamento ovunque e costa circa 100 euro, racconta. “Sono un onesto contribuente da oltre 30 anni, ho pagato e pago fior di tasse. Come è possibile che non ci siano soldi per curarmi? – si sfoga Enzo intervistato dalla testata tarantina – Per la sanità pugliese siamo solo numeri. Non gli importa che non posso lavorare, che faccio fatica anche ad allacciarmi le scarpe”.