Nel corso dell’udienza preliminare si sono costituite parti civili la moglie e le figlie di Legrottaglie, insieme al collega del brigadiere, Costanzo Giuseppe Garibaldi
Camillo Giannattasio è stato rinviato a giudizio con l’accusa di omicidio pluriaggravato per la morte del brigadiere capo Carlo Legrottaglie, ucciso a Francavilla Fontana il 12 giugno 2025. Il Gup del Tribunale di Brindisi, Gianna Martino, ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio formulata dal pubblico ministero Livia Orlando.
Il 57enne, originario di San Giorgio Ionico, dovrà rispondere delle accuse di ricettazione, detenzione di armi clandestine, resistenza a pubblico ufficiale e concorso in omicidio pluriaggravato legato all’uccisione del brigadiere Legrottaglie.
Secondo la ricostruzione della pubblica accusa, Giannattasio avrebbe istigato Michele Mastropietro a esplodere diversi colpi di pistola contro il militare. Assistito dall’avvocato Luigi Danucci, l’imputato resta detenuto nel carcere di Taranto in attesa della prima udienza, fissata per il 27 gennaio 2026 davanti alla seconda sezione della Corte d’Assise.
Nel corso dell’udienza preliminare si sono costituite parti civili la moglie e le figlie di Legrottaglie, insieme al collega del brigadiere, Costanzo Giuseppe Garibaldi.


