Dal 22 al 25 agosto arriva la XV edizione del festival con un ricco programma di eventi e discussioni sul tema dello spazio
Torna la 15esima edizione del Festival dei Sensi, realizzato con il sostegno di Intesa Sanpaolo, che dal 22 al 25 agosto è atteso a Cisternino, Locorotondo, Martina Franca e Ostuni.
Il tema del 2024 sarà lo “spazio”. Inteso come spazio pittorico e sonoro, di città e di campagna, astronautica, miti e costellazioni, neurofisiologia, universo quantistico, orientamento e migrazione animale, spazio interiore e convivenza, geo-politica, propriocezione e senso dello spazio, antropologia del mondo antico e modelli abitativi, astrofisica e space economy.
Saranno molteplici e svariati gli argomenti che verranno discussi in questa nuova edizione spaziale: per scoprire, confrontare e confrontarsi, misurare e misurarsi, sotto le stelle del Festival dei Sensi.
Gli argomenti saranno discussi da grandi esperti in luoghi suggestivi della Valle d’Itria. Tra i relatori ci saranno Gregorio De Felice, capo economista di Intesa Sanpaolo, che parlerà dello spazio dell’Italia nel contesto geo-politico europeo, e la psicoanalista iraniana Gohar Homayounpour, che discuterà di convivenza e speranza.
Saranno presenti anche Matteo Meschiari, antropologo e scrittore, che parlerà di abitare lo spazio e di ripensare il rapporto con la natura, e Duccio Balestracci, storico del Medioevo, che condurrà un viaggio spazio-temporale sui rapporti tra le stagioni e i riti.
Il Festival ospiterà anche il generale Roberto Vittori, astronauta europeo che dialogherà con Francesco Cupertino, ingegnere elettrotecnico, sul settore aerospaziale. Gian Francesco Giudice, direttore del Dipartimento di Fisica teorica del CERN, parlerà invece di universo quantistico.
L’astrofisica Sandra Savaglio spiegherà le tecnologie e le storie dietro le immagini del telescopio Webb, mentre Giulio Guidorizzi, conoscitore del teatro e della letteratura greca, parlerà di miti e costellazioni. Lo storico d’arte Giovanni Careri affronterà il tema dell’Orizzonte nella pittura italiana, e infine Giovanni De Zorzi, musicista ed etnomusicologo, parlerà del paesaggio sonoro e dell’educazione all’ascolto.
“Il cerchio si potrebbe chiudere così, con l’educazione all’ascolto che favorisce il recupero della capacità di relazionarsi con il mondo. E questa non è che un’anteprima”.