di Rosa Surico
A Laterza, il prof con la cattedra in un angolo di piazza Vittorio Emanuele
Partiamo dalla fine. “Al cuore gentile”, il neonato testo del cantautore italiano Niccolò Fabi.
“L’amore torna sempre al cuore gentile perché sono nati insieme, come luce dal sole, come la virtù che fa la pietra preziosa così l’amore dà valore a ogni cosa”. Il dolce stil Novo redivivo di Guinizzelli. “Al cor gentil rempaira sempre amore”. È già lectio magistralis il potente messaggio.
Si è giunti qui attraverso la lezione,quella ludica del professor Trifone Gargano, di Adelfia che insegna, come lui stesso ha affermato per gli ultimi anni della sua carriera, letteratura dello sport all’ università di Bari.
E il viaggio nella musica dei cantautori italiani è già partito toccando il tema sportivo. De Gregori con il testo “La leva calcistica del 68”.
Invita Nino,il ragazzino davanti al pallone, a non aver paura che non è da un calcio di rigore sbagliato che si giudica un giocatore. Ma come non ricordare il grande Girardengo in bicicletta.
Ancora De Gregori, con il brano ” Il bandito e il campione” del 1983. Due differenti modi di vivere la vita. Il campione omaggiò nel 1924 l’ unica donna nel ciclismo passata alla storia con l’ appellativo “il diavolo in gonnella.” Alfonsina Strada alla quale il corriere dello sport lasciò il nome puntato per annotarne la vittoria in prima pagina. Troppo strana la vittoria di una donna.
Poi ancora “Vita da mediano” di Ligabue, “La partita di pallone” di Rita Pavone. E si è passati attraverso altri temi. La guerra ad esempio con il Soldato di Napoleone interpretata da Sergio Endrigo ,testo di Pasolini. ‘La guerra di Piero’ di De Andrè, ‘Il mio Nemico’ di Silvestri, ‘Generale’ ancora di De Gregori.
Canzoni e amore. Quello carnale di Branduardi e Vecchioni, con “La signora della sera”. Ma Trifone è categorico. Il copione Petrarca, quello che imitò Cecco Angiolieri di anni prima, era spocchioso ,negativo ,ridondante. Anche poco romantico. Per esprimere l’ amore per Laura scopiazzò i versi del suo predecessore. Ha fatto meglio Nek secoli dopo con tre parole per esprimere la mancanza della giovane “Laura non c’è” appunto e punto.
Il tempo. Un altro tema caro ai cantautori italiani. Dagli anni sessanta fino ad oggi. Ce lo ricorda Fiorella Mannoia,il tempo, “il tempo non torna più”. E “un altro giorno è andato” insiste tristemente Guccini o lo stesso Claudio Villa che vorrebbe tornare indietro.
Canzoni e ritratto di noi stessi. Il selfie di oggi dice Trifone, non è solo vanità. È un’ esigenza, la ricerca di noi stessi anche attraverso gli occhi degli altri, nella musica ne troviamo testimonianza. Ma già da Ugo Foscolo nei componimenti poetici fino a Mina che chiede: “Sono come tu mi vuoi” e Nicola di Bari con “Sai che bevo, sai che fumo”
L’ evento è inserito nella due giorni di ” Laterza vinyl e vintage” dell’ associazione Orgoglio Laertino , patrocinata dal comune di Laterza.
Con Trifone un excursus sopra la righe e momenti di ilarità sul cantautorato italiano dagli anni 60 in poi temi profondi alleggeriti dalla musica. Di riminiscenanza già dall’ Antica Grecia, basti pensare a uno per tutti ,Il poeta monodico e corale Stesicoro, che con la leggerezza della lira propinava componimenti letterari profondi. Sullo sfondo una vespa piaggio anni 60. Quella che rappresentò per l’ Italia la voglia di rinascita, libertà ed emancipazione.
É stato idealmente un mezzo per viaggiare con la musica ieri sera. Testi, parole e messaggi su cui riflettere, risate, attraverso la ricca storia del cantautorato italiano. La serata è continuata con i vinili nell’ ex piazza coperta fino al dj set sui vinili. Mercatini di artigianato e arte vintage. Continuerà stasera con altri appuntamenti musicali.
Alla bellezza di Dostoevskij che salverà il mondo, o può ancora salvarlo, è inserita già d’ ufficio un’ altra forma d’ arte, quella letteraria/quella musicale!?


