Per il presidente di Aigi i tempi sono maturi per superare le contrapposizioni e tornare a produrre in una fabbrica ambientalizzata che punti ad essere competitiva
“Dall’assemblea di Federacciai tenutasi a Milano nell’ambito di Made in Steel sono giunte indicazioni più che positive per la siderurgia italiana che vanta il suo asset principale e strategico a Taranto”. – Così in una nota il Presidente dell’Associazione Indotto Adl e Generals Industries, Fabio Greco.
“Ascoltare le parole del Ministro delle Imprese e del Made In Italy Adolfo Urso, che ha garantito investimenti per il rilancio del sistema industriale del Paese e accentuare l’importanza strategica per l’Italia dello stabilimento siderurgico di Taranto, importanza che passa dalla svolta green che il Governo si impegna a realizzare, motiva la nostra azione di associazione costituita da aziende dell’indotto siderurgico: per noi è essenziale la ripresa della produzione di un asset strategico per il Paese a cui è connesso il futuro socio-economico del territorio ionico”. – Afferma Greco – “Input più che positivi sul futuro prossimo dell’ex-Ilva sono stati lanciati anche dal Presidente di Federacciai Gozzi che ha ribadito come ‘lo stabilimento ionico sia oggi lo stabilimento più ambientalizzato al mondo in quanto le opere di ambientalizzazione previste sono state realizzate per intero’”.
Un modello di sviluppo auspicato dalle aziende che costituiscono Aigi: una fabbrica ambientalizzata che torni a produrre e a garantire benessere e occupazione per il territorio e per le imprese.
“Da tempo chiediamo che ripartano gli investimenti a fronte dell’ ambientalizzazione e decarbonizzazione del colosso siderurgico. Le parole del Ministro e del numero uno di Federacciai in questa ottica sono state più che confortanti nella prospettiva della risoluzione della crisi che attanaglia da tempo le aziende dell’indotto che costituiscono una fetta importantissima del territorio in quanto lasciano intravedere possibilità di investimenti, diversificazione produttiva e recupero dei posti di lavoro diretti e indiretti”. – Conclude il Presidente di Aigi – “I tempi sono più che maturi, a nostro avviso, affinché si esca dalle secche della dura contrapposizione che ha visto protagonisti mondo produttivo ed economico, enti locali e magistratura e si torni a produrre in una fabbrica ambientalizzata che torni ad essere competitiva nel panorama industriale europeo ed internazionale”.