Il presidente dell’Associazione Indotto AdI e General Industries, Fabio Greco, esplicita le richieste fatte al ministro Urso per garantire serenità economica all’indotto tarantino
“Apprendiamo con grande favore che a Taranto, nel 2026, sarà messo in funzione il più grande dissalatore d’uso civile d’Italia: si tratta di un’altra importante tappa verso quel processo di diversificazione economica e di innovazione di cui la nostra città ha estremamente bisogno”. Con queste parole l’ing. Fabio Greco, presidente dell’Associazione Indotto AdI e General Industries, commenta la notizia dell’arrivo, a Taranto, del più grande dissalatore a osmosi inversa mai costruito nel nostro Paese; un’opera dell’Acquedotto Pugliese che costerà 100 milioni di euro e utilizzerà le acque del fiume Tara. “Le aziende dell’indotto A.I.G.I. saranno un interlocutore valido all’interno della gara indetta da AQP” ha sottolineato Greco, aggiungendo che l’associazione, sulla scorta della propria mission di tutela degli associati, sta procedendo a strutturarsi in modo da rappresentare in maniera ottimale le imprese all’interno dei settori più importanti dell’economia tarantina. “ Sono contento di leggere sui giornali – continua il presidente di A.I.G.I. – i numerosi interventi sulla situazione di Acciaierie d’Italia: ora, finalmente, tutti hanno compreso le difficoltà sopportate dall’indotto tarantino. Purtroppo, a causa della crisi, alcune attività hanno subito uno stop , accompagnato dallo slittamento di pagamenti importanti: questa situazione ha provocato forti criticità economiche all’interno delle aziende che compongono l’indotto del nostro territorio”. Greco precisa che, ad oggi, la situazione non si è ancora risolta: “Ci troviamo ancora in affanno – spiega – sostanzialmente a causa del blocco lavorativo che ha arrestato la circolarità dei pagamenti; per questo auspichiamo che tali attività possano riprendere nell’immediato. E’ per noi impellente e necessario tutelare le aziende attraverso una definizione, da concordare insieme al Governo, di alcuni punti essenziali alla sostenibilità economica delle aziende. Ci aspettiamo a stretto giro una convocazione da parte del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a cui abbiamo fatto recapitare una lettera attraverso la segreteria tecnica”. Gli step essenziali a cui fa riferimento il Presidente di A.I.G.I. sono contenuti proprio all’interno di questo documento, con il quale si sollecita un intervento del ministero, e riguardano essenzialmente la serenità economica e finanziaria delle imprese dell’indotto: “Lo Split payment, ad esempio – chiarisce Greco – rientra tra queste richieste, così come il riconoscimento dei crediti delle imprese dell’area di crisi di Taranto come privilegiati. Inoltre, è indispensabile garantire a tutte le aziende facenti parte dell’indotto dell’Area di crisi di Taranto di avviare la CIG con pagamento diretto da parte dell’INPS indipendentemente, nonché la riattivazione della Legge 181/89 per il rilancio area di crisi industriale. In ultimo, ma non certo per importanza, chiediamo ancora una volta un intervento che possa garantire una reciproca fiducia con gli istituti bancari, creando quel rapporto di cessione del credito che apporterebbe la necessaria tranquillità alle nostre imprese” . “Abbiamo intenzione di chiedere ai Commissari ex Ilva – conclude il presidente di A.I.G.I. – un incontro, all’interno del quale proporremo che un’azienda della nostra associazione venga designata come componente del comitato dei creditori, a fronte della procedura ancora in itinere e non definita riguardante i 150 milioni di euro risalenti all’anno 2015”. |