Per il Segretario generale aggiunto è importante chiarire cosa si intenda, a livello istituzione per accordo di programma e per transizione sociale. “Certamente per noi deve rappresentare un valore aggiunto, nel rispetto di Salute e Ambiente, condizione prioritaria”
”Nel nostro Paese si parla molto, soprattutto negli ultimi tempi, di transizione ecologica. Il dibattito si è fatto più intenso ed acceso da quando, con lo scoppio della guerra in Ucraina, la nostra sicurezza energetica, o almeno la sicurezza a prezzi economicamente accettabili, è stata messa a rischio. La transizione ecologica deve essere a trazione anche sociale”. Afferma il Segretario generale aggiunto Fim Cisl Taranto Brindisi, Biagio Prisciano.
Per Prisciano la città di Taranto è territorialmente chiamata a grandi sfide non più rinviabili. Tra queste c’è la estenuante e lunga vertenza dell’ex Ilva, oggi Acciaierie d’Italia, ripresa da qualche settimana al MiMIT e che vede il sindacato impegnato in una definizione di una percorso di risanamento credibile.
“Che il nostro territorio necessiti di economie aggiuntive alle esistenti, la Fim Cisl lo ha più volte evidenziato. Per cui, ogni eventuale accordo di programma non dovrà discutere di chiusure e ridimensionamento dell’area a caldo o più in generale della fabbrica e soprattutto potrà essere discusso una volta messo in sicurezza il rilancio produttivo degli impianti”. – Sottolinea Prisciano – “Facciamo presente che in dieci anni di vertenza, fin qui, non c’è stata alcuna traccia di nuovi insediamenti industriali sostenibili. Per questo preliminarmente, è importante chiarire cosa si intende, a livello istituzionale, per “accordo di programma” e per “transizione sociale”. Certamente per noi deve rappresentare un valore aggiunto, nel rispetto di Salute e Ambiente, condizione prioritaria”.
La Fim Cisl è a sostegno di una “contrattazione riformatrice”, capace di completare il set di tutele a partire dalle competenze riconosciute, dall’innalzamento dei salari legati alla professionalità espressa e dalla capacità di accompagnare i metalmeccanici nelle tante transizioni lavorative che li caratterizzano.
“Da tempo gli enti locali si dicono pronti ad avviare corsi di riqualificazione dei lavoratori di Ilva in AS, ma ad oggi dopo quattro anni a nessun lavoratore è stata concessa questa opportunità, la cui ultima partenza ipotizzata è fissata entro marzo di quest’anno. Per cui, se transizione deve essere, è bene offrire ogni strumento utile e necessario, affinché nessuno rimanga indietro, sia a livello lavorativo che professionale ed economico. Non basta dire di essere pronti e disponibili come slogan – conclude Biagio Prisciano – servono atti concreti fino ad ora lasciati in sospeso”.