“Si sta manifestando l’inesorabile processo che provocherà la morte dell’indotto”
Il Consiglio Generale di Aigi ha deciso di non partecipare all’audizione informale prevista presso la 9ª Commissione del Senato riguardante il disegno di legge 1138 (decreto-legge 63/2024 – Agricoltura e imprese di interesse strategico). Questa decisione è stata presa dopo numerosi incontri con i rappresentanti del Governo, durante i quali sono state esposte le problematiche ancora irrisolte che affliggono le aziende dell’indotto. Nonostante la partecipazione attiva di Aigi a vari incontri, supportando e condividendo le decisioni prese, le imprese dell’indotto si trovano ora in una situazione di abbandono, con un fallimento che sembra ormai inevitabile.
“Sotto gli occhi della seconda amministrazione straordinaria si sta manifestando l’inesorabile processo che provocherà la morte dell’indotto. Oggi, lentamente, le aziende di Aigi, saranno costrette a chiudere i battenti per almeno il 60% dei casi e a ridimensionarsi in maniera drastica per il rimanente 40%”, si legge nella nota.
L’Associazione ha collaborato attivamente con il Governo e le autorità, riprendendo le operazioni il 24 marzo per il bene dello stabilimento, occupandosi anche di manutenzione, forniture e trasporti. Nonostante le numerose discussioni con le istituzioni coinvolte, che hanno promesso soluzioni rapide, è necessario sottolineare però che la lenta ripresa non compenserà le perdite economiche subite: oltre 150 milioni nel 2015 e più di 120 milioni nel 2023.
Pertanto, è chiaro che senza un adeguato ristoro dei crediti accumulati, le aziende dell’indotto non avranno un futuro industriale. “Abbiamo bisogno di dare risposte ai nostri dipendenti, collaboratori e fornitori. Non è consentito a noi per primi promettere né oggi e ne è possibile immaginare di dover attendere oltre. – prosegue l’Aigi.
Siamo imprenditori, portatori di interessi in un territorio devastato a 360 gradi. Continuiamo a riporre la più ampia fiducia nelle istituzioni. Pertanto auspichiamo che il Governo saprà ritrovare il giusto impulso alla soluzione concreta e definitiva alle problematiche dell’indotto, per poter dare una ultima chance all’economia del nostro territorio, che rischia in questo momento, di non avere più futuro”.