mercoledì 2 Aprile 25

Aigi Taranto: “Ottima notizia la ridefinizione delle aree Sin”

“Vanno bene i vincoli, le delimitazioni, le destinazioni d’uso, ma tutto questo non deve tradursi in paralisi produttiva, in stagnazione economica”

“Ridefinire le aree Sin, Siti d’interesse nazionale, per dare nuovo slancio alla vocazione produttiva della provincia jonica. Ridurne il numero, eliminandone ben sette dal proposito originario, così come deciso nei giorni scorsi dal Ministero dell’Ambiente, è un’ottima notizia, che bilancia le ragioni della sostenibilità con quelle della produzione. E pone un freno a certo oltranzismo ecologico sempre imperante alle nostre latitudini. Ecologismo che antepone le ideologie allo sviluppo delle comunità di riferimento.” Lo affermano in una nota gli esponenti dell’associazione Aigi Taranto.

“Come Aigi abbiamo più volte ribadito la necessità di ricercare un equilibrio avanzato, ed intelligente, tra tutti gli attori in campo, sia pubblici che privati, perché diritti egualmente inderogabili non collimino. Non configgano tra loro con il risultato di gettare in un immobilismo parolaio la città di Taranto. – Prosegue la nota – Vanno bene i vincoli, le delimitazioni, le destinazioni d’uso, ma tutto questo non deve tradursi in paralisi produttiva, in stagnazione economica. In scuse puerili perché alla fine non si operi, restandosene con le braccia conserte. Specie per una provincia come la nostra che ha necessità impellenti sul piano del rilancio imprenditoriale e della solvibilità finanziaria.

Le sette aree ex Sin, adesso, rientrino in un nuovo progetto di massima per la valorizzazione della zona industriale del capoluogo jonico, per l’insediamento di nuove imprese, per la costruzione di capannoni, per l’implementazione della nostra manifattura, per il potenziamento dei servizi erogati e per l’innovazione tecnologica delle diverse imprese operanti sul territorio.

I dati forniti dall’Istat in queste ore fotografano un Paese che ha abbassato notevolmente i propri standard produttivi. Parametro, questo, che fa il paio con un debito pubblico tornato a crescere e una previsione del Pil per il prossimo triennio appena sopra lo 0,5%.  – Concludono – Il riscatto può arrivare dal Mezzogiorno, dai diversi Sud. Da decisioni come quelle assunte dal Ministero dell’Ambiente sulle aree Sin di Taranto.“

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