“Risolvere la questione del siderurgico una volta per tutte”
“Speravamo che l’ingresso dello Stato nell’azionariato del siderurgico segnasse un cambio di passo stabile rispetto al passato. Al contrario, l’azienda continua a disattendere gli accordi commerciali con i propri fornitori. A partire dai trasportatori, le nostre imprese si trovano ancora una volta a fare i conti con gravi ritardi di pagamento, in spregio a qualsivoglia norma contrattuale e negoziale. C’è molta preoccupazione per il futuro di Acciaierie d’Italia e siamo in attesa di conoscere l’esito delle trattative in sede governativa”. Così Francesco Sgherza, Presidente di Confartigianato Imprese Puglia, commenta l’ennesima vertenza tra le imprese dell’indotto e l’ex Ilva.
“Gli autotrasportatori, in particolare, così come molte altre imprese dell’indotto, hanno garantito continuità nella fornitura dei loro servizi nonostante i gravi ritardi nei pagamenti che in alcuni casi sono avvenuti solo a parziale saldo delle fatture. Sebbene l’azienda stia in proprio in queste ore cominciando a sanare gli arretrati più risalenti (fine 2022 e primi mesi del 2023), le criticità sono ancora molte e ad esse si aggiunge l’incertezza sul futuro di Acciaierie d’Italia, il cui dossier è al centro di trattative tra il Governo, Invitalia e Arcelor Mittal, che si incontreranno nuovamente la prossima settimana. – Afferma Sgherza – Per i trasportatori lo spettro è quello della gestione commissariale dell’ex Ilva che ha determinato in molti casi pagamenti irrisori rispetto ai servizi forniti, con conseguenze devastanti per imprese, lavoratrici e lavoratori.
Il cronico e prolungato ritardo nei pagamenti si somma al fatto che già prima dell’ingresso di Invitalia l’azienda aveva radicalmente rivisto le modalità di assegnazione dei trasporti, innescando un regime di spietata competizione tra i piccoli vettori, con il risultato che in moltissimi sono rimasti esclusi dal sistema. – Si legge nella nota – A farne le spese sono state in primis le piccole imprese fornitrici storiche del siderurgico, che hanno sempre dato il proprio contributo, specie negli anni di maggiore difficoltà dell’ex Ilva”.
“È francamente incredibile che il fatto che ADI stia dando seguito al pagamento di fatture della fine del 2022 e di inizio 2023 debba suonare come una vittoria, quando non è altro che l’adempimento di un obbligo contrattuale. – continua Michele Giglio, presidente regionale dei Trasportatori di Confartigianato Puglia – Ci auguriamo che gli incontri della prossima settimana abbiano come esito il superamento, una volta per tutte, di questa situazione che si trascina ormai da anni.
È assolutamente necessario e urgente recuperare il prima possibile la normale operatività di un polo industriale strategico del Paese, a partire dai rapporti con centinaia di piccole imprese del territorio di fatto espulse dall’indotto ex Ilva: occorre lavorare nell’interesse della correttezza dei rapporti e nell’ottica di una competitività sana tra le aziende fornitrici, non unicamente improntata al principio del massimo ribasso ma tesa all’innovazione e al miglioramento dei processi aziendali. – Conclude Giglio – Proprio per questo e per rappresentare al meglio lo stato delle nostre imprese, abbiamo avviato ogni utile interlocuzione politica sul piano nazionale e territoriale, a partire da quella con il Prefetto di Taranto”.


