“La nuova amministrazione straordinaria – spiega l’associazione – decreterà la morte dell’indotto e il fallimento dell’intero Sistema Taranto”. Questa mattina assemblea degli imprenditori di Aigi per decretare lo stato d’emergenza
“Abbiamo appreso dalle notizie di stampa del varo da parte del Governo del decreto legge che apre le porte all’amministrazione straordinaria della società Acciaierie d’Italia. Nelle poche righe del comunicato diffuso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri viene specificato che saranno previste tutele per i lavoratori diretti ma, non troviamo alcun riferimento specifico e di tutela per le aziende dell’indotto associate ad Aigi su cui aleggia per la seconda volta consecutiva in 10 anni, lo spettro dell’amministrazione straordinaria, un secondo “bidone” quantificabile in 120 milioni di euro”.
Queste le prime dichiarazioni dell’Associazione Indotto AdI e General Industries a seguito del pacchetto di misure approvato nella serata di ieri dal Consiglio dei ministri, che spiana la strada ad una nuova fase di amministrazione straordinaria per il siderurgico tarantino.
“Dopo mesi di tira e molla – continua Aigi – di promesse interlocuzioni, di garanzie, di certezze, il Governo italiano non è riuscito a far nulla di meglio che partorire una nuova amministrazione straordinaria che decreterà la morte delle imprese dell’indotto e con esse il fallimento dell’intero Sistema Taranto. Qualora le nostre drammatiche previsioni dovessero essere confermate, con il fallimento delle nostre imprese si sta decretando la morte dello stabilimento siderurgico che era considerato strategico non per Taranto, non per la Regione Puglia ma per l’intera nazione”.
Aigi spiega che “nel comunicato del Governo si legge che “rimangono ferme le disposizioni già inserite nell’ordinamento a tutela delle piccole e medie imprese”. Con le cosiddette tutele si prevede l’ applicazione della prededuzione ma siamo in presenza di una società che non ha attivo, né beni di proprietà. Dunque significherebbe decretarne la morte”.
“Le responsabilità di ciò che avverrà – conclude l’Associazione Indotto AdI e General Industries – già a partire dalle prossime ore saranno riconducibili esclusivamente a chi ha deciso di mettere la parola fine ad un intero sistema economico. Intanto, questa mattina alle 11.00 gli imprenditori di Aigi si riuniranno in assemblea presso la sede di viale Virgilio 115 per decretare lo stato di emergenza dell’indotto”.