Il Governo approva l’emendamento che prevede l’aggiornamento del rapporto di Vds, con criteri predittivi basati sulle nuove conoscenze scientifiche
Il decreto del Ministro della Salute, che stabilisce i criteri metodologici utili per la redazione del rapporto di Valutazione di Danno Sanitario, dovrà essere aggiornato almeno ogni 7 anni, includendo criteri predittivi in ragione degli sviluppi delle conoscenze scientifiche relative al rischio per la salute associato all’esposizione alle emissioni industriali.
Lo prevede l’emendamento del Governo che fa confluire il DL sul rapporto di Valutazione del Danno Sanitario (VDS) per gli impianti dell’ex Ilva, come approvato in Commissione Industria del Senato, che ha accolto i sub-emendamenti riformulati di PD e AVS che hanno abbassato il termine da 10 a 7 anni. Il M5S non ha accolto la riformulazione e il relativo sub-emendamento è stato respinto dalla Commissione.
Sono rimasti accantonati gli emendamenti sul testo del decreto legge che dispone l’incremento fino a 400 milioni (quindi ulteriori 250 milioni rispetto a quanto già previsto) delle risorse che possono essere utilizzate per garantire la continuità produttiva e occupazionale degli stabilimenti ex Ilva, attinte dal fondo per il risanamento ambientale. La decisione è stata presa in attesa dell’emendamento del Governo che dovrebbe ripristinare, almeno in parte, l’ammontare del fondo. “Il presidente – ha spiegato la sottosegretaria al MIMIT, Fausta Bergamotto – vuole chiudere. Speriamo di averlo entro giovedì, altrimenti andrà in Aula, però dovremmo farcela. Le somme sono state individuate e il MEF sta facendo delle istruttorie ulteriori”. Il provvedimento è atteso in Aula la prossima settimana.
(Il Sole 24 Ore)