Il presidente di Duferco e Federacciai sottolinea l’importanza di un piano solido per il futuro dell’acciaieria. “Fossi in loro non rinuncerei all’esperienza e alla competenza delle nostre imprese siderurgiche”
Sulla cessione dell’ex Ilva “io credo che sia giusto privilegiare questa integrità che può garantire meglio di altre soluzioni il rilancio. Ovviamente tutto dipenderà dal piano industriale che verrà scelto. Non dimentichiamo che stiamo parlando di un gruppo che con gli opportuni investimenti potrebbe arrivare fino a dieci milioni di tonnellate di prodotto. Quanto alla presenza italiana che vediamo ora per singole parti, non è assolutamente escluso che in fase di trattativa i gruppi stranieri possano aprire a nuovi soggetti. Fossi in loro, infatti, non rinuncerei all’esperienza e alla competenza delle nostre imprese siderurgiche”. Lo ha detto Antonio Gozzi, presidente di Duferco e di Federacciai, intervistato da La Repubblica.
Sulla scelta delle aziende italiane di non partecipare per tutto il gruppo, limitandosi ad alcuni pezzi, Gozzi afferma: “Io credo che la storia dell’Ilva abbia lasciato un segno nella memoria delle imprese italiane. L’esproprio senza indennizzo fatto ai Riva non è stato dimenticato. Io l’ho sempre contestato e vedrete che le corti mi daranno ragione e, a distanza di tredici anni, si scoprirà che in quella vicenda c’è stata una evidente forzatura. Ma, come dicevo prima, non escluderei una presenza italiana nel futuro capitale del gruppo. Se fossi nei concorrenti stranieri, mi sentirei più tranquillo se potessi contare anche su aziende italiane. Vedremo, anche se credo che una presenza pro-tempore del pubblico sarà ancora necessaria”.
(ANSA).