“Il Governo decida, non c’è più tempo. A rischio la sicurezza dei lavoratori e degli stessi impianti”
“Non c’ è più tempo, occorre fare in fretta, il Governo decida”. Lo afferma in una nota Loris Scarpa, coordinatore nazionale siderurgia Fiom Cgil, che ha sottolineando come la situazione già grave presso il siderurgico di Taranto stia degenerando.
“Se fossero confermate le voci della fermata di Afo/2, ciò metterebbe seriamente a rischio la sicurezza dei lavoratori e degli impianti stessi, determinando una chiusura definitiva dello stabilimento siderurgico.
Non si conoscono ancora le ragioni di questa scelta, ma è del tutto evidente che potrebbe apparire come l’ennesima arma ricattatoria nei confronti di un Governo incapace di determinare le scelte strategiche sia sul futuro della siderurgia che della transizione ecologica e sociale. – Evidenzia l’esponente della Fiom Cgil – L’eventuale scelta della fermata dell’altoforno 2, per un periodo di 8 giorni o di 2 settimane, avrebbe serie ripercussioni sul ciclo produttivo e sullo stato già precario degli impianti.
Inoltre l’azienda, nella giornata di ieri, ha mandato a tutti i lavoratori una comunicazione di natura vessatoria e propagandistica, tra l’altro, in un momento in cui è proclamato lo stato di agitazione in tutto il Gruppo.
L’azienda ha introdotto unilateralmente un premio sulla riduzione degli infortuni di 100€ a dipendente con erogazione a febbraio e misurato su dicembre, nei fatti confermando che la sicurezza e la salute sono legate ai comportamenti dei lavoratori e non agli investimenti. Lettera che, tra l’altro, a nostro avviso, è palesemente sbagliata nei termini e nelle scadenze. – Si legge nella nota – Tutto ciò avviene nel momento in cui si stanno decidendo le sorti del Gruppo che potrebbe fermarsi da un momento all’altro. Altro che arrivare a febbraio.
L’azienda e il Governo sappiano che la Fiom e i lavoratori diffidano formalmente la Direzione dal prendere decisioni che mettano a rischio la salute e sicurezza dei lavoratori, dell’ambiente e degli impianti.
La Fiom, i lavoratori e le altre Organizzazioni sindacali difenderanno i siti e le strutture materiali aziendali, in qualsiasi modo, anche a tutela dell’ambiente e dei cittadini dei siti dove esistono gli impianti. – Conclude Loris Scarpa – Tuteleremo in qualsiasi modo i lavoratori che decideranno di non rispondere a comandi aziendali che mettano a rischio la salute, gli impianti e l’ambiente.”