Gli azeri di Baku Steel Company potrebbero ridimensionare il loro impegno iniziale. Oggi sciopero nazionale di 4 ore
Si profila una “nazionalizzazione mascherata” per l’ex Ilva di Taranto, con lo Stato italiano pronto a farsi carico della parte più consistente del piano di salvataggio. Secondo quanto ricostruito dal settimanale Moneta, saranno infatti le risorse pubbliche a fare la parte del leone nell’operazione, con un impegno complessivo di 5 miliardi: 2 miliardi di prestiti bancari garantiti dalla Sace e 3 miliardi di contributi pubblici.
“Dobbiamo adattare il piano industriale a quello che è accaduto”, ha dichiarato il ministro delle Imprese Adolfo Urso, riferendosi all’incidente che ha coinvolto l’Altoforno 1. Il ministro ha anche delineato la roadmap: “Si parte dal gas e quindi dalla nave rigassificatrice che deve essere ancorata al porto di Taranto. Successivamente si potrà giungere all’obiettivo di impianti siderurgici green”.
Mentre il consorzio azero formato da Baku Steel Company e Azerbaijan Business Development Fund resta formalmente in pista, le trattative in corso tra Federico Eichberg, capo di gabinetto del Mimit, e il vice ministro azero all’Economia, Vali Yusif Oghlu Akhundov, suggeriscono un ridimensionamento dell’impegno iniziale degli investitori stranieri, stimato in circa 1,1 miliardi tra cassa e valorizzazione del magazzino.
Per il salvataggio immediato del gruppo servirebbero quasi 7 miliardi (riducibili a 5 dopo l’incidente all’Afo 1), mentre altri 5-6 miliardi sarebbero necessari entro il 2030-32 per il piano di decarbonizzazione. La situazione potrebbe avere ripercussioni anche sul fronte occupazionale: nell’incontro previsto oggi a Palazzo Chigi con i sindacati si prospetta un possibile aumento dei dipendenti in Cig, attualmente 4mila.
La proposta di una nazionalizzazione completa, avanzata dal leader della Cgil Maurizio Landini, sembra quindi tradursi in una soluzione ibrida, con una presenza statale preponderante e un ridimensionamento della quota di capitale del socio privato. Intanto, i sindacati hanno proclamato per oggi uno sciopero nazionale di quattro ore in tutti gli stabilimenti dell’ex Ilva.