martedì 22 Ottobre 24

Le nostre imprese protagoniste nei mercati internazionali

Intervista a Salvatore Guerriero, presidente della Confederazione delle PMI International. “Il Mediterraneo è il nostro futuro, la Puglia è il Mezzogiorno che guarda al Nord”

Presidente Guerriero, cos’è la Confederazione delle PMI International?

“E’un approccio culturale, innanzitutto. La consapevolezza della valenza acquisita da molte delle nostre piccole e medie imprese in giro per il mondo. La Confederazione offre servizi e rappresentanza, studia gli scenari, compara le esperienze. La globalizzazione è un’opportunità, non facciamola divenire una gabbia delle possibilità mancate”.

Quante imprese rappresentate?

“L’intero circuito della nostra organizzazione conta su circa 10 mila aziende. Parliamo di una struttura complessa, nata nel 2015, cresciuta in maniera esponenziale negli ultimi anni”.

La vostra base territoriale di partenza è la Campania?

“Si, esatto. Alcune associazioni di categoria decisero, nel 2015, di confederarsi, di rompere l’isolamento ‘dorato’ nel quale noi meridionali molte volte indugiamo. A Napoli, a Salerno, a Caserta e Avellino si convenne che era arrivato il momento di costruire percorsi comuni per il bene del tessuto produttivo locale. Di cambiare passo e prospettiva. Di assurgere ad una dimensione glocale”.

Si è trattato di un cambio di passo deciso. Oggi siete presenti un po’ ovunque in Italia con la Confederazione.

“Di acqua sotto i ponti, oggi possiamo dirlo, ne è passata tanta. Avere nostre sedi, imprese associate, in Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Sicilia ci riempie di orgoglio e ci sprona a fare sempre meglio. E poi siamo presenti nella sua Puglia”.

La mia Puglia, come la chiama lei, quale ruolo economico e strategico potrà giocare nei prossimi anni?

“La Puglia è una Regione dalle straordinarie potenzialità. La Puglia è il Mezzogiorno che guarda al Nord del Paese. La Puglia è il ponte per l’Albania, una nazione in grande spolvero, che coltiva un rapporto speciale con l’Italia”.

La Puglia è anche una piattaforma naturale, peninsulare, adagiata sul Mediterraneo.

“Esatto, è proprio così. Il Mediterraneo è il nostro passato, ma anche il nostro presente e futuro. La politica e la cultura, un’idea di progresso economico, non possono prescindere da questo mare delle civiltà plurime. Quella europea ma, al tempo stesso, quella asiatica e africana contemplate assieme”.

L’Algeria, a proposito di geopolitica mediterranea, ha fatto richiesta di aderire al Brics: il raggruppamento delle economie mondiali emergenti.

“Fa bene a sottolineare questo dato, le ragioni sono almeno due. Per la vitalità che questa area del mondo mostra, nonostante la recrudescenza del conflitto israelo-palestinese. E per le opportunità crescenti che potranno schiudersi, determinarsi per le nostre imprese. Il turismo, l’approvvigionamento energetico, la digitalizzazione, la gestione dei rifiuti, i servizi alle città. Questi comparti necessitano di Know-how italiano. Abbiamo la ricchezza sotto i nostri occhi e volgiamo lo sguardo altrove”.

Come giudica il lavoro delle nostre istituzioni sul Pnrr?

“Il nostro Paese, spiace doverlo ammettere, ha mostrato scarso coraggio. Il Pnrr senza un piano serie di riforme è l’equivalente di un bella autovettura alla quale manchi la benzina. La macchina continua ad essere bella ma devi lasciarla in garage. Siamo schiavi di un burocrazia di stampo napoleonico, abbiamo una Pubblica Amministrazione vecchia e poco competente. Peccato. Stiamo sciupando l’ennesima possibilità messaci a disposizione dalla Storia”.

Tornando alla mia Puglia e alla mia Taranto, come valuta l’agonia e l’accanimento terapeutico perpetrato sull’ex Ilva?

“Un’impresa strategica non è tale per sempre, il tempo passa per tutti e per tutto. L’Ilva deve divenire attore del proprio cambiamento. Di cicli produttivi che non possono più prescindere dal rispetto per la salute umana e l’ambiente. Senza queste innovazioni la vedo difficile. Peggio dell’assenza di commesse di lavoro esiste solo l’assenza di una visione. L’accanimento terapeutico richiamato da lei…”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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